Varie, 22 febbraio 2002
Tags : Celine Dion
DION Celine Charlemagne (Canada) 30 marzo 1968. Cantante • «Il personaggio è una contraddizione irrisolta
DION Celine Charlemagne (Canada) 30 marzo 1968. Cantante • «Il personaggio è una contraddizione irrisolta. Celestiale di voce e di carattere, angelo quieto e riservato, tutto palcoscenico e marito, golf ef ornelli? Oppure gelida quanto un frigorifero, e programmata quanto un computer dal marito padre per il grande businesse, lo star system e i primi posti in hit parade? Davvero Céline Dion ha diviso come nessuno altro i giudizi degli esperti di musica e di costume, Definita interprete ”istituzionale” per essersi fatta strada cantando a tutte le più importanti cerimonie ufficiali, per il Papa allo stadio di Montréal come per il primo insediamento di Clitnon alla Casa Bianca, è stata d’altra parte raccomandata anche come cura anti-Madonna, una sorta di rovescio vivente della medaglia provocatoria di Like a Virgin. Da quando è apparsa sulle scene internazionali, ha battuto ogni record di vendite [...] e con la sua voce onnipotente ha fatto precipitare nel dimenticatoio ogni altra cantante di tradizione, dalla casta Whitney Houston fino alla peccatrice Mariah Carey [...] ”[...] penso di esser stata molto fortunata. Ho avuto bellissimi inverni bianchi, e tante stagioni meravigliose, e una grande famiglia. Le mie origini sono a metà fra la Francia e New York: un privilegio, davvero. Sono nata in una zona dove parlano soprattutto francese; l’inglese l’ho studiato poi perché volevo avere una carriera internazionale [...] Sono l’ultima di 14 figli, nove bambine cinque maschi [...] Papà era guardia forestale prima, poi guardia di sicurezza in un carcere [...] Mia madre Thérèse è la persona migliore del mondo: ha l’anima di un’artista ma abbandonò tutti i suoi sogni per seguire la famiglia. Sono stata molto viziata [...] Ho cominciato a due anni, cantavo seduta sul tavolo di casa. Il giorno che uno dei miei fratelli si sposò, io cantai in chiesa, di fronte al primo pubblico. Da quel momento ho capito che sarebbe stata la mia vita: adrenalina, passione, nervi tesi, feeling. Prendevo la mia treccia, la tiravo verso il viso e la usavo come un microfono [...] non sono andata a scuola e non ho avuto fidanzati. Ma nella vita non puoi avere tutto. Devi fare una scelta. Io ho sempre voluto fare la cantante, e in questo la vita mi ha dato tutto [...]”. Questa sorta di mistica del mestiere, l’atteggiamento di Santa Teresa del pop, si sono sviluppati con naturalezza [...] ”[...] ho fatto il primo disco a 12 anni. La mamma voleva che io cantassi, e ancor prima di quell’età ho preso un impresario: però non succedeva niente e allora lei ha rotto il contratto, e c’è stato un processo. Mia mamma non aveva esperienza in quel campo, ma quel che successe dopo rivelò che aveva fatto la scelta giusta”. Cenerentola diventa principessa grazie a mamma Thérèse, che punta in alto, e si rivolge all’mpresario più quotato del Québec, René Angelil, il Pigmalione che sarebbe poi diventato marito di Céline [...] Quando lei e la mamma bussarono alla porta dell’ufficio di lui, la ragazzina era timida, il fisico ingrato della prima adolescenza: ”René attraversava un momento particolare. La diva di cui era impresario, Ginette Renaud, lo aveva appena abbandonato. Mi ha ascoltata e rispettata come un’adulta: quando abbiamo firmato il contratto si è messo a pinagere, e mi ha promesso che ci sarebbero voluti cinque anni per avere il primo vero album”. Ma chi era il suo modello d’interprete? ”Era proprio Ginette Renaud, una cantante franco-canadese del Québec, idolo nella nostra famiglia. Ricordo che la mamma ebbe l’idea i mandare anche a lei una cassetta, Leggemmo l’indirizzo di René e di Ginette proprio sull’album della Renaud. Avevo 12 anni [...] René ci diede un appuntamento. Gli dissi che volevo cantare di fronte a lui e gli chiesi un microfono”. Era nervosissimo: Ginette Renaud si era innamorata di uno, lo aveva preso come manager e René era rimasto disoccupato e aveva deciso di andare all’università, per diventare avvocato. Quando sentì la mia cassetta, interruppe gli studi e tornò alla musica: Mise un’ipoteca sulla casa per farmi fare il primo disco: nessuno voleva dargli cimquemila dollari per lanciare una ragazzina di 12 anni”. La storia che raccontanon in Québec è che Angelil era anche l’amante, oltre che il manager della Renaud. Piantato su tutti i fronti, avrebbe cercato fortissimamente una rivincita attraverso Céline. E chissà se si aspettava di ottenerla anche sul piano sentimentale [...] ”Io intanto sono cresciuta. E un giorno a Dublino nel 1986, all’Eurovision Contest, c’è stato il primo bacio”. La regina delle classifiche aveva diciotto anni, e l’amore arrivava mescolato con le canzoni [...]» (Marinella Venegoni, ”Specchio” 4/7/1998).