Varie, 22 febbraio 2002
Tags : Bob Dylan
Dylan Bob
• (Robert Allen Zimmerman) Duluth (Stati Uniti) 24 maggio 1941. Cantante. Autore. Si impone nel 1963 al Newport Folk Festival con una interpretazione memorabile di Blowin’ in the wind. Nel 1966 pubblica Highway 61 revisited, considerato un capolavoro della musica rock. Da ragazzo guadagnava 3 dollari per sera al Ten O’Clock Scholar di Minneapolis, fu cacciato perché aveva chiesto un aumento a cinque. Arrivò a New York il 24 gennaio 1961, andò al Greenwich Village e cominciò a cantare al Cafè Wha. Incontrato il produttore John Hammond in casa della cantante Carolyn Hester, fu scritturato per due anni. Diventato inseparabile da Joan Baez, con lei arrivò a Londra nel dicembre 1962. Nel 1965, suo agente Albert Grossman, è passato dal folk al rock. Il suo primo successo pop è stato Mister Tamburine Man (la marca delle cartine di sigaretta famose tra i fumatori di Marjuana). Il 3 novembre 1965 tenne un celebre concerto nel Community Theatre al Memorial di Berkeley: «Era lì sul palcoscenico, solo, come un manichino in vetrina, aggrappato alla chitarra elettrica, con la faccia quasi nascosta da un congegno che reggeva la mundarmonica e un joint acceso, affondato in una scenografia di quattro quadri che rappresentavano la sua immagine descrivendola dall’uomo spaziale ai suonatori di rock and roll. Le sue gambe storte da cowboy, quella sua faccia nervosa che qualcuno ha definito del colore dello yogurt, l’aspetto macilento che faceva prevedere un suo imminente collasso totale con chitarra e tutto hanno creato nella sala uno stato di tensione quasi insopportabile» (Fernanda Pivano, ”Corriere della Sera” 14/4/2001). «I suoi concerti somigliano sempre più a una festa. Come quella che si aspettavano i fan al festival di Newport e che lui invece fulminò con suoni elettrici laceranti, uno sberleffo al modello acustico e via. Tutto avvenne sabato 25 luglio 1965. Si presentò con una chitarra elettrica fender, accompagnato dalla Paul Butterfield Blues Band. Rabbiosamente massacrò con suoni durissimi varie canzoni fra cui Maggie’s Farm. Il menestrello iniziò così quei ”tradimenti” stilistici che fanno di ogni suo disco e concerto, bello o brutto che sia, un evento a sorpresa unico e irripetibile. Con l’età Dylan ha appreso l’arte della moderazione e del rispetto del pubblico. Per cominciare ha tenuto in piedi la solida band (sostituendo solo il glorioso Charlie Sexton con Freddy Koella) che ha funzionato egregiamente. Quasi sempre attacca con To Be Alone with You dove si mette al piano. A volte canta in modo insolente trattenendo la voce. In alternativa apre con Maggie’s Farm, in una versione clamorosa più rock che mai. E non nega nello show classici come Highway 61 Revisited, Mr. Tambourine Man, Like a Rolling Stone, All Along The Watchtower. Di recente ha riscoperto Every Grain of Sand, del periodo cristiano (Shot of Love). Il modo varia da sera a sera. Può capitare una versione stravolta, una vicina all’originale (per i fan storici è come fare un ambo). A volte suoni e ritmi sono sperimentati per una volta e mai più. Ultimamente in certi brani acustici Dylan fa suonare ad uno dei due chitarristi una chitarra elettrica. Strano mix. In Cry a While gioca a fare il verso ai vecchi blues men, ma concede agli amanti del movimento una lunga Tweedle Dee & Tweedle Dum. [...] Secondo i fan il suo riavvicinamento al pianoforte rispetto alla chitarra è legato anche a problemi di schiena» (Mario Luzzatto Fegiz, ”Corriere della Sera” 31/10/2003). Vedi anche: Carlo Feltrinelli, n. 44/1997; Luisa Pronzato e Stefania Ulivi, ”Sette” n. 21/2001;