Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  novembre 29 Giovedì calendario

Chi deve temere di più questo provvedimento? A chi toccherà farne le spese? Chi potrà trarne vantaggio? Hanno poco da perdere «quei quattro milioni di lavoratori del sommerso, quasi tutti sotterrati negli scantinati del Sud, mal calcolati dalle statistiche ufficiali che li considerano in larga parte disoccupati, sconosciuti al fisco e all’Inps

Chi deve temere di più questo provvedimento? A chi toccherà farne le spese? Chi potrà trarne vantaggio? Hanno poco da perdere «quei quattro milioni di lavoratori del sommerso, quasi tutti sotterrati negli scantinati del Sud, mal calcolati dalle statistiche ufficiali che li considerano in larga parte disoccupati, sconosciuti al fisco e all’Inps. Loro potrebbero metter fuori la testa, vedersi riconosciuti i diritti elementari, ottenere una vera busta-paga e contributi sociali. è però necessario che i loro imprenditori si convincano a mettersi in regola, ottenendo in cambio il diritto di poterli licenziare senza strascichi legali. Stime ministeriali parlano di un incremento dell’occupazione ufficiale di due milioni di persone dall’insieme di queste misure, quasi il 10 per cento dell’occupazione totale che è di 21 milioni». Aris Accornero, studioso di problemi del lavoro: «Questo provvedimento non farà aumentare l’occupazione più del 3-5 per cento. L’imprenditore del sommerso non è un delinquente: quando decide di emergere non pensa per prima cosa a licenziare i dipendenti. Quello che l’assilla è l’insieme dei costi a cui dovrebbe andare incontro se si mettesse in regola».