Elena Dusi su Il VenerdÏ di repubblica del 22/02/02 a pagina 85., 22 febbraio 2002
Donald Redelmeier e Sheldon Singh, dell’ospedale Sunnybrock di Toronto, hanno condotto una ricerca statistica su un campione di 850 sceneggiatori che hanno ricevuto la nomination all’Oscar tra il 1929 e il 2001
Donald Redelmeier e Sheldon Singh, dell’ospedale Sunnybrock di Toronto, hanno condotto una ricerca statistica su un campione di 850 sceneggiatori che hanno ricevuto la nomination all’Oscar tra il 1929 e il 2001. La ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, ha rivelato che i vincitori del premio muoiono prima (74,1 anni) dei colleghi rimasti a mani vuote (77,7 anni). Secondo gli esperti, ciò accadrebbe perché i soggettisti premiati hanno una carriera più lunga del 14 per cento, scrivono il 34 per cento di sceneggiature in più e pagano questi vantaggi con uno stress maggiore, dannoso per la salute. Ugo Pirro, nomination all’Oscar nel ’71 per "Il giardino dei Finzi Contini" e "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", ha quasi 82 anni e non ha mai vinto nessuna statuetta: «Pur essendo sceneggiatore ho sempre fatto una vita molto regolare. Al massimo mi concedevo una cena al ristorante, fare tardi voleva dire fare l’una di notte. Anche l’attenzione agli Oscar era molto bassa ai miei tempi. Oggi invece lo stress che subiscono attori e sceneggiatori è altissimo. Tv, pubblicità, rumore creano un meccanismo di stress indicibile».