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 2002  febbraio 25 Lunedì calendario

Edmundo DeSouza

• . Nato a Rio de Janeiro (Brasile) il 2 aprile 1971. Calciatore. In Italia ha giocato con la Fiorentina e il Napoli. Con il Brasile è stato vicecampione del mondo nel 1998. «Cresciuto al Barrio do Fonseca, quartiere di Niteroi, cittadina satellite di Rio. Papà barbiere e mamma cuoca in una mensa. Povertà estrema, il calcio come unica possibilità di riscatto. Una storia uguale a tante, ma Edmundo è la faccia cattiva di Ronaldo. Uscito dalla favela di appartenenza, il Fenomeno ha scelto educazione, correttezza, buonismo. Edmundo no: donne, risse, parolacce. Come quel giorno del marzo ’ 94, a Quito, in Ecuador, per Nacional- Palmeiras 1-0, coppa Libertadores. Finita la partita un telecronista rivolge a Edmundo una domandabanale: ”Che è successo?”. O Animal mena l’intervistatore, poi aggredisce l’operatore e ne scaraventa a terra la telecamera. Eppoi i problemi di droga del fratello Luizinho, delinquente coinvolto in sparatorie, con Edmundo che cerca di rimediarne le malefatte co npalate di soldi. Un cattivo di buoncuore, questo in definitiva risulta essere Edmundo, ribattezzato l’Animale dai tifosi del Palmeiras. Un soprannome coniato in senso buono, per dire cheEdmundo era una forza della natura. Au au au Edmundo o animal (si pronuncia o animau): un vecchio corodiventato marchio, per l’eternità. [...] Era il 2 dicembre ’95 e Edmundo Alves de Souza Neto, brasiliano, attaccante del Flamengo, meglio conosciuto col nomignolo di O Animal, uscì dalla solita discoteca di Rio de Janeiro per concludere in gloria la nottata. Sul suo fuoristrada Cherokee salirono amiche e amici. Edmundo prese a guidare forte, parecchio oltre il limite di velocità della strada, e perse il controllo. Scontro con una Fiat Uno che marciava in direzione contraria. Impatto tremendo, sull’asfalto rimasero tre morti: una ragazza minorenne imbarcata sulla jeep di Edmundo e i due viaggiatori dell’utilitaria. Tre i feriti. La magistratura di Rio imputò Edmundo di omicidio colposo plurimo. Nel marzo del ’99 la condanna in primo grado, 4 anni e sei mesi di detenzione. Il verdetto ha resistito ai vari gradi di appello [...] se gli ulteriori ricorsi dei suoi legali non verranno accolti, Edmundo dovrà scontare 4 anni e mezzo di prigione, in regime di semilibertà. Avrà la possibilità di allenarsi e di giocare le partite ma la sera dovrà ritornare in carcere. Altro che Carnevale di Rio. Ricordate? Edmundo giocava nella Fiorentina di Trapattoni e abbandonò tutti per ballare il samba sui carri. Altro che insulti al Trap medesimo o a Mondonico, colpevoli di averlo poco impiegato e troppo sostituito alla Fiorentina o al Napoli. [...] Le sbarre lo aspettano, per quanto Edmundo la cella l’abbia già assaggiata. Nell’ottobre del ’99, dopo l’appello, venne dichiarato latitante e braccato dalla polizia. Lui si costituì e passò una giornata in gabbia, mischiato a pregiudicati di ogni genere, nell’attesa che il suo avvocato ottenesse la sospensione della pena fino al verdetto definitivo» (Sebastiano Vernazza, ”La Gazzetta dello Sport” 26/7/2003).