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 2002  febbraio 25 Lunedì calendario

Effenberg Stefan

• . Nato ad Amburgo (Germania) il 2 agosto 1968. Calciatore, in Italia ha giocato con la Fiorentina nel 1992/93, retrocedendo in serie B. Con il Bayern Monaco ha vinto la Champions League 2000/01. Tredicesimo nella classifica del pallone d’oro 2001, diciottesimo nel 1999. «Ha l’adorabile vizio di dire le cose in faccia. E anche per questo, dalla copertina della sua autobiografia, guarda fisso negli occhi i lettori con uno sguardo di ghiaccio. Ve l’ho fatta vedere a tutti recita minaccioso il titolo [...] Da Berti Vogts che lo cacciò dalla nazionale a Usa ’94, a Rummenigge che per l’occasione fece la ”spia”, dai due anni vissuti a Firenze (anche in B controvoglia) fino a Strunz, con il quale ha ”condiviso la moglie”, ce n’è davvero per tutti. ”Mi sono sempre dovuto morsicare la lingua per tutelarmi, ma adesso non devo più preoccuparmi di nulla - dice -. Non sono un angelo: ho provato di tutto. Alcol, droga, sesso e soldi buttati in centinaia di multe. [...] Un dito medio alzato verso i propri tifosi il 27 giugno a Dallas contro la Corea del Sud gli costò quattro anni di esilio dalla nazionale. Lo esibì addirittura due volte, mentre giocava e gli gridavano di andare fuori e, a 15’ dalla fine, quando Vogts lo sostituì con Helmer. Lo videro alcuni tifosi, dei fotografi, ma soprattutto lo vide, dalla sua postazione televisiva, Karl Heinz Rummenigge, che denunciò il fatto ai responsabili della nazionale, che sarebbe poi uscita mestamente ai quarti, eliminata dalla Bulgaria. Mai pentito (’faceva troppo caldo”), se ne andò ringraziando ”per i venti giorni di vacanza” e il suo addio alla nazionale fu sancito con parole dure e definitive dal solitamente mite presidente federale Egidius Braun. La misura infatti era colma già all’epoca, perché la carriera di piantagrane di ”Effe” (come è chiamato in Germania) era iniziata in giovane età, quando al Borussia Mönchengladbach rubò la jeep dell’allenatore ed andò a finire contro un muro, distruggendola. Lo stesso Vogts aveva dovuto farne i conti già nell’88 quando lo tenne fuori dall’Under 21 per motivi disciplinari. Senza contare che il Bayern Monaco fu costretto a cederlo alla Fiorentina a furor di popolo: aveva litigato con l’allenatore, con i compagni di squadra, con i tifosi e con i giornalisti. Nel 1992, ai campionati europei in Svezia, disse lo stesso Vogts, ”mi ha fatto impazzire, ne ha combinate di tutti i colori”. Non andò del resto molto meglio alla Fiorentina. Anche qui cattivi rapporti con i giornalisti, tensioni con i tifosi (e con Aldo Agroppi che il tedesco contribuì a far cacciare), ritardi di giorni nel rientrare in Italia. Tanto che Claudio Ranieri fu costretto a togliergli la fascia di capitano che Cecchi Gori gli aveva dato nel torneo della retrocessione in serie B. Al campionario effenberghiano vanno aggiunte anche le risse, in campo, ma soprattutto fuori (celebre quella colossale al ”P1” di Monaco, che gli è costata 147 mila marchi per danni), le multe prese in auto (l’ultima volta ha aggredito un vigile) e in campo. Ma soprattutto ad attirare l’attenzione dei tedeschi c’è uno scandalo, quando divorziò dalla moglie Martina, e si legò alla elegante Claudia Strunz, moglie del compagno Thomas (reso immortale dalla celebre frase in tedesco di Trapattoni). Tutto per colpa di un sms galeotto, intercettato dal marito tradito. [...] E dire che Martina gli aveva sempre fatto da manager, aiutandolo in particolare a Firenze e nella gestione della bufera americana (vendendo l’intervista esclusiva del marito alla pay-tv con cui collaborava Franz Beckenbauer)» (Paolo Tomaselli, ”Corriere della Sera” 30/4/2003).