Varie, 25 febbraio 2002
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Ellison Larry
• Chicago (Stati Uniti) 17 agosto 1944. Imprenditore • «Il dispotico e atletico fondatore e capo della Oracle, il principale avversario di Bill Gates. È ultra miliardario, un paio di anni fa la Oracle superò la Microsoft come capitalizzazione. Si è stancato di acquistare yacht con un campo di pallacanestro in coperta, aerei con lo studio e la camera da letto. E si è dedicato alla formazione di un Club di premi Nobel delle scienze, un club di geni. Lo ha battezzato la Fondazione medica Ellison e lo ha installato a Bethesda, non lontano da Washington, presso l’Istituto nazionale della sanità, dandogli 50 milioni di dollari iniziali. Un gesto nobile, altruistico? In parte, perché lui ha un interesse preciso: che il club dei geni lavori contro l’invecchiamento e debelli le malattie più gravi. Non che il creso aspiri all’immortalità. “Ma sarei felice” ammette candidamente “se scoprissero subito la fonte della eterna giovinezza. È vero che ho paura d’invecchiare e di morire. Vorrei andare avanti molto a lungo”. A cinquant’anni, il miliardario è ancora in perfetta forma, ma teme il passare del tempo, e il cancro che ha ucciso la madre e il suo miglior amico. Prevede d’investire mezzo miliardo di dollari nella sua Fondazione, sebbene le azioni della Oracle si siano deprezzate in borsa. È incoraggiato dal fatto che alcuni membri del Club dei Nobel abbiano superato gli 80 anni: “Ciascuno ha il suo segreto” confida “e li sto raccogliendo tutti”. Ma il prolungamento della vita non è l’unico obbiettivo delle sue ricerche. Ellison, che abbandonò gli studi universitari nell’Illinois per darsi agli affari in California, ha anche il pallino dell’intelligenza artificiale, e spera che gli studiosi gli costruiscano un “computer intelligente”. Si concentra sui biologi “perché possono correre su entrambi i binari: ‘Il modello dell’elettronica — sostiene — deve essere la biologia, anzi l’evoluzione umana”. Il miliardario crede davvero di potere superare i 100-150 anni, di sconfiggere l’età e le malattie? Ellison non si scopre: “Sarebbe bello — dice — ma non ci scommetterei”. Nel frattempo, si diverte partecipando alle discussioni del club, che tiene nella sua villa di Atherton. “È la mia passione, il mio passatempo preferito”. È chiaro che si sente un antico mecenate con la sua corte di grandi cervelli della terra» (Ennio Caretto, “Corriere della Sera” 10/1/2002).