Varie, 25 febbraio 2002
Tags : Emanuele Savoia
Savoia Emanuele
• Filiberto Ginevra (Svizzera) 22 giugno 1972. Principe. Nel 2009 vincitore di Ballando con le stelle, nel 2010 secondo al Festival di Sanremo (tra le polemiche) in trio con Pupo e il tenore Luca Canonici • «Di Emanuele Filiberto Umberto Reza Ciro Renato Maria di Savoia, questo il suo nome completo, principe di Venezia e di Piemonte, non si conoscono follie nè passioni estreme. Niente sbronze colossali, risse con i fotografi, strafottenze gratuite. Quasi un guaio per qualcuno nella sua posizione. Se non fosse per un breve flirt con Francesca Dellera, il suo phisique du role da tombeur de femmes sarebbe del tutto sprecato. Compreso il frangione da bello e maledetto che ha fatto innamorare di lui l’attempata Alexandra D’Andja, stilista cilena di dieci anni più grande, e più recentemente la splendida Natacha Andress [...] Provate, poi, a chiedere a Emanuele Filiberto come passa la giornata. Risponderà con aria disarmante e stupita che lavora. Che altro dovrebbe fare? Ha iniziato giovanissimo, appena laureato in scienze politiche, alla Republic national bank, assunto da Edmond Safra, il potentissimo banchiere morto asfissiato [...] nel suo bagno a Montecarlo, per poi passare [...] alla Banca Syz, dove il principino seleziona fondi di investimento. [...] Pare che Emanuele Filiberto avrebbe voluto fare l’antiquario, di lusso s’intende, ma che ”mammà”, Marina Doria, abbia ritenuto che non fosse un mestiere sufficientemente chic per un principe. In compenso colleziona opere della pop art, da Warhol a Liechtenstein passando per Rauschemberg. ”Per carità, ho solo una piccolissima collezione” si schermisce ”anche perché, ultimamente, preferisco le foto d’arte, soprattutto quelle di Mapplethorpe e di Lachapelle, fotografi controversi, da amare o da odiare. D’altra parte l’arte, a volte, per essere tale, deve suscitare polemiche”. Parla quattro lingue: francese, inglese, spagnolo, oltre all£italiano. [...] ha studiato nel collegio del gotha internazionale, il Rosey di Rolle, in Svizzera: ”Ero uno studente nella media, non mi ammazzavo di fatica ma facevo il necessario per passare”. In compenso ha imparato a sciare magnificamente, perché la sede invernale di questo prestigioso collegio si trova a Gstaad. Dove il padre, Vittorio Emanuele, ha da sempre uno chalet: nei weekend Emanuele Filiberto ha un tavolo fisso nella terrazza del superesclusivo Eagle club, tra le montagne innevate. A Gstaad lo si vede spesso in compagnia di Jeffrey Moore (figlio di Roger) e della modella Elle McPherson. Ma, legatissimo alla famiglia, da buon italico mammone, Emanuele Filiberto frequenta soprattutto gli amici dei genitori: da Massimo Gargia, ideatore del premio The Best, al quale ha conferito l’onorificenza dell’Ordine di Maurizio e Lazzaro, al cantante Johnny Halliday, dall’ex pornoeditore Saro Balsamo al sarto Odicini. Amicizie, in fondo, poco aristocratiche. Gli snob più conservatori rimproverano ai suoi genitori di non avergli imposto un’educazione veramente regale, facendogli frequentare i rampolli, magari noiosi, delle casate europee. Emanuele Filiberto, dunque, sconterebbe, socialmente parlando, le colpe, o gli incidenti di percorso, di suo padre: dal matrimonio osteggiato dal nonno Umberto con la borghese Marina Doria allo scandalo di Cavallo, dove Vittorio Emanuele uccise accidentalmente un ragazzo. Per questo i maligni dicono che a Buckingham Palace i Savoia entrano solo comprando il biglietto delle visite guidate. [...]» (Diamante D’Alessio, ”Panorama” 3/8/2000).