Varie, 25 febbraio 2002
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Emre Belozoglu
• Istanbul (Turchia) 7 settembre 1980. Calciatore. Dal 2008 al Fenerbahçe. Con la Turchia terzo ai mondiali del 2002, con l’Inter vicecampione d’Italia nel 2002/2003, con il Galatasaray vinse la coppa Uefa 1999/2000, ha giocato anche nel Newcastle • «Sembrava che se lo sentisse Fatih Terim, il giorno che strigliò il giovanissimo Emre e gli strappò le chiavi della Bmw che il piccolo genio del Galatasaray si era appena comprato: “Basta buttar via soldi in auto! Quando avrai comprato una casa ai tuoi genitori, ti restituirò le chiavi!”. Emre abbassò le orecchie, procurò un tetto nuovo ai suoi genitori e tornò in possesso della sua bella macchina. Nell’ottobre del 2000 fu protagonista di un tragico incidente: la sua Mercedes, nonostante la frenata, investì un pedone che ci lasciò la pelle. Era l’alba, Emre raccontò che stava dirigendosi alla moschea per la preghiera del mattino. Fatih Terim, sfortunato imperatore del Milan, ce l’ha messa tutta per far crescere dritto il focoso, piccolo Emre, fin da quando lo adocchiò, undicenne, alla guida dello Zeytinburnu. Faceva tutto lui: prendeva palla e andava in porta. E se i compagni non gliela davano, li ricopriva di urlacci. Così bravo che, a 14 anni, Fenerbahce e Galatasaray si azzuffarono per contenderselo. Terim scelse la strada giusta: sedurre il padre, ex giocatoredel Galatasaray. A 17 anni, Emre Belozoglu vestiva il giallorosso nel campionato turco e sul palcoscenico privilegiato della Champions League. Terim, orgoglioso come un padre, poteva dire: “Mai allenato un centrocampista così forte”. Severo come un padre, lo prese a sberloni a bordo campo, davanti a migliaia di spettatori, il giorno che Emre lasciò il Galatasaray in dieci, per uno scatto di nervi. Un vizio che avrebbe faticato a perdere. Un po’ perché è caldo come un turco, unpo’ perché è di dimensioni ridotte: un cattivo impulso ci mette un attimo ad arrivare al cervello. […] Ora che non c’è più Terim a tenerlo a freno, ci pensa il connazionale Okan, da fratello maggiore, a raffreddarlo con buoni consigli. Ma il peggio, forse, è passato. Al nervosismo di Emre contribuiva anche Cuper che stentava a dargli fiducia. In patria diventavano matti, i giornali di Istanbul riempivano pagine sulla crociata di Cuper contro i turchi meneghini. Ma oggi, nel disegno tattico della nuova Inter, Emre Belozoglu è titolare di un appartamentino a centrocampo. Responsabilità e fiducia gli faranno bene ai nervi. Cuper gli messo in mano le chiavi, come un tempo fece Terim» (“La Gazzetta dello Sport” 26/7/2003).