25 febbraio 2002
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ENYA (Eithne Ni Bhraonain, inglecisizzato in Enya Brennan). Nata a Gweedore (Irlanda) il 17 maggio 1961
ENYA (Eithne Ni Bhraonain, inglecisizzato in Enya Brennan). Nata a Gweedore (Irlanda) il 17 maggio 1961. Cantante. «[...] voce celestiale e fredda come il ghiaccio, che riesce a vendere dischi come nessun altro (sessantacinque milioni con cinque album) è un’artista davvero singolare. Non fa tour, non concede interviste, mette il naso fuori dalla porta solo quando è proprio obbligata [...] i suoi due inseparabili partner, Nicky Ryan e la moglie Roma [...] ogni volta che decide di realizzare un disco. ”Mi metto al piano e cerco le melodie aiutandomi con la voce. Quando ho finito il brano cominciamo a discuterne tutti e tre”. Vale a dire: Nicky ascolta e si mette a lavorare sugli arrangiamenti. ”Non è facile perché, quando Enya consegna le registrazioni, la musica ha già una caratteristica molto definita. Così, spesso, capita anche di litigare. Abbiamo idee diverse. E lei è molto nervosa e determinata. Se diventa troppo aggressiva, chiamo Roma, per mediare”. a Roma che tocca il compito di dare le parole alla musica e non deve essere molto facile. [...]» (Marco Molendini, ”Il Messaggero” 30/10/2005). «La sua musica è l’antitesi della violenza. Calma, serena, mai uno scatto in più. [...] figlia d’arte [...] a Enya non piace la definizione di ”regina della new age”, quella ”musica dell’anima” che miscela folk e soft rock, musica elettronica e suoni della natura, reminiscenze classiche e colori jazzy. ”Credo che un buon artista non possa accettare nessun tipo di etichetta”, si schermisce. ”Certo, io amo molto i colori del mare, della campagna e della terra. Dobbiamo chiamarla new age?”. [...] Di lei si sa pochissimo. [...] che non ascolta tanta musica, anzi ne ascolta pochissima. Che ama viaggiare. Che si circonda praticamente di sole due persone. Che non sono i suoi genitori, che non sono i fratelli con cui ha esordito nei Clannad, la band irlandese che rilanciò negli anni Ottanta la moda della musica celtica. Le due persone inseparabili sono Nicky e Roma Ryan, cioè il produttore e l’autrice dei testi delle sue musiche. ”Insieme”, dice Enya arrossendo, ”formiamo una trinità”. Mica male come paragone per una che si definisce cattolica praticante. ”Ogni tanto entro in una chiesa a pregare per rigenerarmi” sussurra a mezza voce. A vederla da vicino sembra una statua di porcellana. Bianca, bianchissima. Ha soldi, bellezza, e talento, ma vive come una reclusa in uno studio di registrazione. Non veste alla moda, fugge la notorietà. tutt’altro che una rockstar. I numeri sono tutti dalla sua parte. [...]» (Alfredo D’Agnese, ”Il Venerdì”16/11/2001).