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 2002  febbraio 25 Lunedì calendario

Eriksson Sven

• Goran Torsby (Svezia) 5 febbraio 1948. Allenatore di calcio. Dal 2010 ct della Costa d’Avorio. Dal 2009 Director of Football del Notts County (quarta serie inglese). Si impose nel 1982 vincendo la coppa Uefa con il Goteborg. Dopo aver vinto due scudetti in Portogallo con il Benfica, arrivo in Italia per allenare la Roma: nel 1985-86, dopo una formidabile rimonta sulla Juventus prima in classifica, la squadra giallorossa perse incredibilmente 3-2 in casa contro il già retrocesso Lecce alla penultima giornata regalando lo scudetto ai bianconeri. Dopo aver allenato senza grandi risultati la Fiorentina, tornò in Portogallo al Benfica, dove vinse un altro scudetto e perse una finale di Coppa Campione contro il Milano di Arrigo Sacchi (Vienna, 1-0 con gol di Frank Rijkaard). Tornato in Italia alla Sampdoria, conquistò una Coppa Italia. Passò quindi alla Lazio, con la quale vinse la Coppa Italia 1997-98 perdendo però la finale di Coppa Uefa contro l’Inter (Parigi, 3-0 con reti di Zamorano, Zanetti, Ronaldo). Nel 1998-99 perse lo scudetto dopo essersi fatto incredibilmente rimontare dal Milan di Alberto Zaccheroni, ma si rifece vincendo la Supercoppa italiana (battuta la Juventus a Torino) e la Coppa delle Coppe (battuto in finale il Maiorca con gol di Vieri e Nedved). Nel 1999-2000 vinse finalmente lo scudetto compiendo una rimonta sulla Juventus ancora più incredibile di quelle subite in precedenza (9 punti di distacco a 9 giornate dalla fine, sorpasso all’ultima giornata). Poi ha allenato l’Inghilterra (mondiali 2002 e 2006, Europei 2004), il Manchester City, il Messico •«La monarchia ha le ossa rotte. La Chiesa anglicana ha le navate vuote. La sterlina ha i giorni contati. Ma nell’Inghilterra dell’anno di grazia 2002 c’è un´istituzione mistico-costituzional-religiosa che domina indisturbata le coscienze dei sudditi: si chiama Sven Goran Eriksson, l’allenatore della nazionale, ”l’uomo più intelligente e più elegante della nazione” secondo un sondaggio della Bbc. A un anno esatto dalla sua nomina a ”coach”, a pochi mesi dalla trionfale qualificazione della nazionale ai Mondiali e dallo storico 5-1 sulla Germania, lo svedese che piace agli inglesi perchè è colto, calmo, parla bene la loro lingua e vince le partite, sta per pubblicare un cd. Anzi tre cd, che riassumono i suoi gusti musicali, ma anche la filosofia di vita. Perchè per gli inglesi Eriksson è più di un allenatore: in soli dodici mesi è diventato un’icona nazionale che giornali e tv additano come modello di vita, esempio di correttezza, ideale di saggezza. Sospinto da un entusiasmo popolare secondo il quale i leoni d’Inghilterra quest’anno hanno la possibilità (se non la certezza) di vincere la coppa del mondo, Eriksson ha deciso di dare alla sua nuova patria adottiva anche una degna colonna sonora. E così ha selezionato 46 brani di compositori inglesi, svedesi e italiani. Quasi tutti brani di musica classica e quasi tutti così patriottici da venir definiti dal ”Guardian” ”perfino trionfalistici”. Non ci sono gli Abba, ma il successo commerciale è garantito: tra marce, cori e squilli di tromba, il mister della rinata nazionale scalerà anche la hit parade. I tre cd verranno pubblicati in aprile in Gran Bretagna e in Svezia, poi ci sarà anche una versione italiana. Il titolo dei è Sven Goran Eriksson Classical Collection. E non a caso. Perchè Eriksson ora è un classico. La sua selezione musicale assomiglia alla selezione di chi va in campo: lo slancio morale vale quanto se non di più della tecnica. Nei cd ci sono brani di Purcell, Delius, Elgar, Haendel e Wagner. Di italico c’è il verdiano La donna è mobile e un coro pucciniano della Madame butterfly, insieme a un brano di Mascagni (dalla Cavalleria rusticana) e un bel dì vedremo sempre di Madame Butterfly. In omaggio a un Paese che gli sta dando una devozione assoluta, Eriksson ha incluso una famosa marcia patriottica inglese, la Dambusters March, e il mitico inno, di sapore imperialista, Rule Britannia. Intanto ha promesso di ovviare all’unico difetto che finora gli inglesi gli hanno trovato: non ha imparato le parole dell’inno Dio salvi la regina» (Riccardo Orizio, ”la Repubblica” 2/3/2002).