Varie, 25 febbraio 2002
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Evert Chris
• Fort Lauderdale (Stati Uniti) 21 dicembre 1954. Ex tennista. Vinse 18 titoli del Grande Slam (più 16 finali perse): l’Australian Open nel 1982 e nel 1984 (sconfitta in finale nel 1974, 1981, 1985, 1988); il Roland Garros nel 1974, 1975, 1979, 1980, 1983, 1985, 1986 (sconfitta in finale nel 1973 e nel 1984); Wimbledon nel 1974, 1976, 1981 (sconfitta in finale nel 1973, 1978, 1979, 1980, 1982, 1984, 1985); gli Us Open nel 1975, 1976, 1977, 1978, 1980, 1982 (sconfitta in finale nel 1979, 1983, 1984) • «[...] Vederla apparire sui prati di Forest Hills fu esperienza indimenticabile, per una sua eleganza nativa e insieme scolastica. Pareva uscita da un grande istituto per giovinette aristocratiche, un Poggio imperiale yankee. Veniva, invece, più semplicemente da un’educatissima famiglia piccolo borghese, che dal nativo Lussemburgo, traverso la Chicago del proibizionismo, si era finalmente stanziata in Florida. Aveva avuto quale maestro un papà esemplare, Jim Evert, una buonissima mamma, due fratelli e due sorelle. Crescendo, quel suo piglio non venne mai meno, anche nei momenti in cui la fatica, l’irritazione, la frustrazione, rendono difficile mantenersi distaccate: almeno in apparenza. curioso che, avendo disputato non meno di dieci finali di Wimbledon, Chris non abbia mai citato, nella fittissima biografia [...] i celebri versi di Kipling, dipinti sulla porta del Centre Court: ”Possiate incontrare la vittoria e la sconfitta, e affrontare questi due impostori con lo stesso viso”. La Evert ricorda invece un altro leitmotiv della vita di molti campioni: la vanità, se non proprio l’inutilità della vittoria: ”Dopo il ballo che celebrava il successo di Wimbledon 1974 mi ritrovai seduta nel mio letto, e mi resi conto di essere N. 1 del mondo, un’affermazione totale, anche economica. E tuttavia ero infelice, mi sentivo vuota, incompleta. E non c’era nessuno, con cui potessi dividere questo sentimento”. Di qualcuno che potesse partecipare ai suoi stati d’animo Chris fu sempre alla ricerca. Il fidanzamento con Jimmy Connors, troncato alla vigilia del matrimonio, fu una sorta di soap opera, troppo bello per esser vero. Venne poi il celebre attore cinematografico Burt Reynolds, seguì brevemente Vitas Gerulaitis, infine John Lloyd, tennista britannico simile a un cherubino, ma di secondo piano [...] Fallito anche questo tentativo, Chris parve trovare alfine pace tra le braccia di un grande sportivo - sempre li scelse sportivi e belli - Andy Mill, sciatore discesista che le ha dato tre figli. [...] Tornando al tennis [...] la stessa Chris si pone a paradigma insuperabile per le vittorie sulla terra [...] ”La mia striscia di centoventicinque match vittoriosi sul rosso inizia dalla sconfitta contro Evonne Goolagong a Cincinnati nel 1973, e si protrasse sino alla primavera del 1979, semifinale del Foro Italico, contro la Austin” [...] il famoso rovescio bimane, il suo colpo più forte [...] Chris Evert resta nella storia per i suoi Diciotto Grande Slam, e per essere stata la prima Immortale a impugnare la racchetta a due mani [...]» (Gianni Clerici, 500 anni di Tennis, Mondadori 2004).