Varie, 25 febbraio 2002
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Ezralow Daniel
• Los Angeles (Stati Uniti) 1956. Ballerino e coreografo • «[...] Ha un estro originale e scatenato Daniel Ezralow [...] formatosi in California nell’epoca più creativa e libertaria della danza americana, plasmato da esperienze con le ”storiche” compagnie di Lar Lubovich e di Paul Taylor, è un artista emblematico di quel segno ludico e brillante, ricco di un’energia mutuata dallo sport e capace di assorbire acrobazie circensi ed effetti del musical di Broadway, che ha fatto la fortuna internazionale del gruppo Momix, fondato negli anni Settanta da Moses Pendleton insieme allo stesso Ezralow. Tuttora attivissimi nel mondo, i Momix generano una danza atletica e disimpegnata, spettacolare per humour e sprazzi psichedelici, abile nel giocare col trasformismo di volumi e forme, votata alla ricerca di un illusionismo onirico e di una natura ”parallela” che modella, grazie ai corpi dei danzatori, le più imprevedibili flore e faune o le galassie più bizzarre. Negli anni Ottanta Daniel si stacca da Pendleton per creare un piccolo ensemble chiamato Iso, sigla del proclama ”I’m so optimistic”, una frase che condensa il manifesto estetico della sua danza di vitalismo travolgente [...] la frenesia inventiva di Ezralow s’applica pure al rock e al pop, sia come autore di immaginifici videoclip sia come coreografo di mega-concerti: lavora con Sting, David Bowie, Ricky Martin, Lenny Kravitz, Josh Groban, Path Metheny, Faith Hill e gli U2. E la bellezza plastica del suo corpo, insieme al volto malizioso incorniciato da una chioma riccia e vasta da campione dell’hippismo, attraggono registi quali Marco Bellocchio e Lina Wertmüller, per cui interpreta La visione del sabba e Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti. Il cinema lo interesserà anche in seguito in veste di coreografo eccentrico e musicalissimo, come dimostrano le parti ballate di Across the universe, [...] di Julie Taymor [...] soprattutto a partire dagli anni Novanta che il nome di Daniel Ezralow prende quota in Italia: crea il logo della sigla d’apertura dei Campionati mondiali di calcio, balla con Alessandra Ferri in White Man Sleep, scopre la multimedialità con lo spettacolo Salgari e con il one man show Mandala ispirato al buddismo. Nelle ultime stagioni, insieme all’aitante David Parsons e a Moses Pendleton, condivide la fattura dell’affresco volatile Aeros, a cui partecipano campioni di ginnastica rumeni, e mobilita i ragazzi italiani della trasmissione Amici per Why be extraordinary when you can be yourself, dove il dinamismo spontaneo della quotidianità si riversa nel linguaggio della danza. Tra i suoi impegni [...] figurano le coreografie del celeberrimo musical Cats, messo in scena in versione italiana dalla Compagnia della Rancia [...] e l´allestimento di un mega-musical dedicato a Spider-Man con la prediletta regista Julie Taymor. [...]» (Leonetta Bentivoglio, ”la Repubblica” 7/8/2009).