Varie, 25 febbraio 2002
FABI
FABI Niccolò Roma il 16 maggio 1968. Cantante • «Parafrasando la famosa canzone, c’erano tre amici al bar. Il bar potrebbe essere uno dei tanti locali del centro di Roma dove sono cresciute le nuove leve della nostra canzone. I tre amici sono Niccolò Fabi, Max Gazzé e Daniele Silvestri, tre circa trentenni che hanno fatto un pezzo di strada insieme, salvo poi separarsi e proseguire su percorsi sempre più lontani. E questa potrebbe essere la breve storia della seconda scuola romana dei cantautori, quella anni ”90, che ha seguito di un ventennio De Gregori, Venditti e compagni. ”Abbiamo avuto una formazione molto diversa da loro”, racconta Fabi [...] ”Perché noi siamo prima di tutto dei musicisti. Abbiamo tutti lo studio di registrazione a casa”. Già, perché la questione ricorrente è proprio il paragone con quelli venuti prima, capaci di affrontare i grandi temi a cui oggi sembra così difficile accostarsi: ”In un certo senso è vero. Ma per me è più importante approfondire il significato d’una piccola cosa che banalizzare il tema della pace. Io credo soprattutto nell’effetto poetico [...] Dopo essere cresciuti in un ambiente elitario e spocchioso, l’unica piccola rivoluzione di cui siamo stati capaci è stata quella di aver cominciato a dialogare tra noi. E abbiamo percepito la possibilità di alzare il gusto medio popolare in campo musicale, proponendo cose nuove, suoni nuovi”. Poi, dopo tanto spirito di gruppo, dopo la lunga collaborazione con Riccardo Senigallia come coproduttore delle sue canzoni [...] Fabi ha deciso di proseguire in semi-solitudine, facendo tutto in prima persona: scrivendo musiche e testi, arrangiando e perfino suonando quasi tutti gli strumenti. [...] ”Sono cresciuto in sala di registrazione, visto che mio padre è un importante produttore degli anni ”70 e dalle sue mani sono usciti gruppi come la Pfm. E oggi realizzare un disco in tutte le sue fasi è per me la cosa più naturale del mondo”» (Stefano Pistolini, ”L’Espresso” 15/6/2000).