Varie, 25 febbraio 2002
Tags : Peter Falk
Falk Peter
• New York (Stati Uniti) 16 settembre 1927, Beverly Hills (Stati Uniti) 23 giugno 2011. Attore. Famoso soprattutto come il tenente Colombo di una fortunata serie tv. Tra i film, Il cielo sopra Berlino (Wim Wenders). «Una leggenda dello schermo [...] “La prima volta che dovevo parlare con Wenders, sul set de Il cielo sopra Berlino, mi diede appuntamento alle undici di sera al bar. Poi mi chiamò per spostare a mezzanotte. Finimmo per parlare alle tre di mattina, e non al bar, in un caffè non so dove, ma io preferisco così alle conversazioni in ufficio, al rigido bla bla bla [...] Negli anni Sessanta ero il mafioso professionista. Tutte le volte che serviva un mafioso chiamavano Peter Falk. Il primo film che ho fatto si chiamava Sindacato assassini, ho avuto una nomination. Credo di essere stato il primo mafioso, distinguendo un mafioso da un gangster. Prima c’erano stati grandi attori come James Cagney e Edward G. Robinson, gente con personalità molto spiccate, ma interpretavano se stessi nel ruolo del gangster, diverso da quello del mafioso, che fa parte di un’organizzazione più grande di lui. Il gangster era uno che rapinava le banche con la pistola in pugno, il mafioso apparteneva ad una cultura diversa. Quindi, se non mi sbaglio, sono stato il primo a interpretare il mafioso. [...] A dire la verità non so se mi piacciono i mafiosi o no, ma senza dubbio li trovo divertenti. Hanno un buon senso dell’umorismo e dicono cose buffe. Ricordo il cappotto che indossavo in Sindacato assassini, un mafioso mi disse: ‘Mi piace quel cappotto. È perfetto per il ruolo. Poi quando non ti serve più lo puoi sempre affittare come ufficio... ha le spalle così grandi’. Ecco, battute così... mi piacciono [...] Non guardo molta televisione, mi piace disegnare. E ogni tanto parlare con mia moglie [...] Il tenente Colombo ha un gran cervello ma non lo porta scritto in fronte. Mi piace il fatto che ami sua moglie, che ami il suo lavoro e che sia forse il migliore nel suo campo. Mi piace il fatto che sia in pace con se stesso e che non gliene importi dell’impressione che fa sugli altri. Dicono che è lento? Non gli importa [...] Una delle cose che mi chiedo è che cosa cavolo ho fatto dal diploma, nel 1945, a quando ho iniziato la carriera d’attore, nel 1957. [...] Non ho mai visto un film su Dvd, ma a quanto ho capito oltre al film ti devi sorbire anche il commento degli attori e del regista. Mi è arrivata una proposta, credo che vogliano mettere Colombo su Dvd. Spero di riuscire a scampare il commento, a me basta che guardino il film”» (Robin Lynch, “la Repubblica” 17/7/2001).