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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

Pietro Zannoni, 30 anni, di Grottammare, Ascoli Piceno, operaio calzaturiero: a partire dal 1989, usando varie identità ("Avere un nome d’arte fa parte del codice deontologico della teoria zannoniana": ”Stefano Silenzi” uno degli pseudonimi più usati) ha diffuso notizie false sull’Albania e il Kosovo (ora ha promesso di non farlo più)

Pietro Zannoni, 30 anni, di Grottammare, Ascoli Piceno, operaio calzaturiero: a partire dal 1989, usando varie identità ("Avere un nome d’arte fa parte del codice deontologico della teoria zannoniana": ”Stefano Silenzi” uno degli pseudonimi più usati) ha diffuso notizie false sull’Albania e il Kosovo (ora ha promesso di non farlo più). Zannoni: "L’idea è di mio padre Gino, primario ospedaliero di psichiatria". Tra le sue trovate: nel 1989: a nome di un inesistente partito bulgaro, fa pubblicare su ”Zeri I Popullit” (allora organo del partito comunista albanese), una falsa notizia sulla morte di Enver Hoxha. Nell’ottobre del ’95, a nome dell’inesistente settimanale ”Tirana News” inventa un’inchiesta dell’Interpol su un traffico di bambini tra Albania e Italia. A fine ottobre 96, il Tg1 apre l’edizione della sera con la notizia inventata della morte in clandestinità di Ratko Mladic. Zannoni inventa poi le ”Edizioni kosovare”, agenzia editoriale fasulla che vanta come direttore (a sua insaputa) il leader moderato del Kosovo Ibrahim Rugova. Il 3 ottobre 2001, ”La Padania” pubblica un editoriale a firma di Rugova che denuncia i legami tra guerriglieri albanesi dell’Uck e Osama bin Laden. Lo stesso giorno ”Il Piccolo” di Trieste pubblica un’intervista fasulla a Rugova sullo stesso argomento. L’11 ottobre 2001 ”il manifesto” e ”France Presse” scrivono che Rugova si sarebbe dimesso dal suo partito, la Ldk, e avrebbe abbandonato la politica. Il 2 novembre 2001 ”la Repubblica” scrive che Rugova è stato ricoverato in una clinica di Parigi perché colto da collasso durante un digiuno contro l’infiltrazione in Kosovo di terroristi legati a bin Laden. Il 18 febbraio 2001, Zannoni inventa una presunta telefonata tra Dini e Milosevic nella quale (dall’Aja) l’ex presidente serbo rivela la sua disponibilità a fare chiarezza sui retroscena dell’affare-Telekom.