Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 26 Martedì calendario

FISICHELLA

FISICHELLA Giancarlo Roma 14 gennaio 1973. Pilota di Formula 1. Negli ultimi cinque Gran Premi del 2009 alla Ferrari (in sostituzione dell’infortunato Felipe Massa dopo il flop del collaudatore Luca Badoer). Ha iniziato a correre sui kart nel 1984. Nel 1992 debutta nel tricolore F. 3 su Dallara-Fiat del team Ravarotto. L’anno dopo vince il GP Lotteria e chiude secondo in campionato, poi nel ”94 si laurea campione in F. 3, aggiudicandosi anche i GP di Monaco e Macao. Nel 1995 corre con l’Alfa Romeo nel DTM (il Turismo tedesco) ed è chiamato dal team di F. 1 Minardi-Scuderia Italia come collaudatore. Debutta nel GP d’Australia del 1996 su Minardi. Nel 1997 passa alla Jordan, dove torna nel 2002 dopo aver guidato per quattro stagioni la Benetton (1998-2001). Nel 2004 è al volante della Sauber, dal 2005 al 2007 alla Renault, dal 2008 alla Force India • «[...] L’uomo invisibile ha riacquistato la sua tridimensionalità attraversando tutto l’arco costituzionale della F1: Minardi, Jordan, Benetton, ancora Jordan, Sauber. Un viaggio per uomini veri e cuori impavidi. [...] ”La gavetta infinita mi ha fatto crescere e maturare. [...] mi sono costruito un’esperienza enorme: adesso capisco immediatamente dove devo lavorare e vado subito al sodo. Mi sento più completo come pilota e più in forma come atleta [...]” [...] . Nel ’96 [...] provò la Ferrari. [...] ”Avevo 23 anni, feci un test di durata insieme ad altri piloti. Durò pochissimo: due ore e via [...]”. [...]» (Gaia Piccardi, ”Corriere della Sera” 4/3/2005). «[…] tra le sfighe controverse della sua esistenza tutta in salita e certe volte contromano, quando vinse il 6 aprile del 2003 il Gran premio di Interlagos con la Jordan, per un calcolo sbagliato di doppiaggi e giri effettuati prima dell’interruzione della gara, la Fia si accorse che aveva vinto lui con una settimana di ritardo. In una scena che i comici Aldo, Giovanni e Giacomo definirebbero kafkiana, la sua coppa andò a Raikkonen. […] Giancarlo è un uomo semplice e affettuoso, ma anche un mastino del volante. Sul giro secco e sul bagnato è un razzo, e sono i due aspetti dove di un pilota conta la capacità purissima di essere veloce e la sensibilità di guida in condizioni di aderenza precaria. E lui, in questo, è un numero 1. gentile, defilato e mai aggressivo quando non si tratta di guidare. Perché poi quando abbassa la visiera il suo carattere di combattente feroce viene fuori. Il ragazzino che andava con il kart alla Pista d’Oro sulla Tiburtina con il papà Roberto, carrozziere, anni e anni dopo ha fatto quasi smettere di correre tutti i suoi compagni di squadra, compresi i nobili come Ralf Schumacher e Jenson Button, pompatissimi dalla stampa tedesca e inglese. Dove c’è da guidare, dove la macchina conta poco come a Montecarlo, Giancarlo è sempre lì davanti. […] Costante nel rendimento, consistente in gara, attaccato al volante come un koala, Giancarlo Fisichella ha vinto poco perché è rimasto sempre ai margini dei grandi team. Invisibile, perché senza sponsor e forse anche perché italiano e quindi figlio di un mercato dell’auto meno importante del Brasile, degli Usa, della Germania e pure dell’India e del Giappone. […] Fisichella, insieme con Barrichello, è anche il più umano dei piloti. […]» (Giorgio Belleggia, ”Il Messaggero” 7/3/2005).