varie, 26 febbraio 2002
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Biografia di Jane Fonda
• New York (Stati Uniti) 21 dicembre 1937. Attrice. Due volte premio Oscar: nel 1971 con Klute e nel 1978 con Coming home. Nel 1971 andò in Vietnam con il marito Tom Hayden (da cui si è separata dopo 16 anni). Nel 1992 ha sposato Ted Turner, miliardario fondatore della Cnn, che poi la lasciò facendola anche licenziare dalla sua tv, per la quale conduceva da anni il programma di politica ambientale People count (’Corriere della Sera” 27/1/2001) • «[...] Sin da quando la si è vista fotografata da piccina in braccio a papà Henry, una delle più amate figure della Hollywood dei tempi d’oro, Jane ha saputo continuamente reinventarsi, seguendo ogni volta percorsi radicalmente diversi, spesso contradditori e sempre pubblici. Una trasformista senza principi, che cambia a seconda della moda e degli uomini che la circondano, sostengono i suoi tanti nemici. Un esempio di donna moderna che ha avuto il coraggio di ricominciare da capo e di esplorare nuove strade, ribattono i suoi altrettanto numerosi ammiratori. Compiuti i 18, Jane è andata a Vassar, un college della Ivy League specializzato nelle arti e come tante ragazze della sua età ha lottato contro bulimia e anoressia. ma era giià stata colpita, a 12 anni, da un evento che ha cercato per tutta la vita di rimuovere: il suicidio della mamma, Frances Brokaw, da tempo malata di mente. Finito il college, come tanti americani affascinati dai suoi cafè, la sua cultura e la sua atmosfera, la Fonda va a Parigi e qui si apre il cosiddetto periodo di Barbarella, dal nome del film girato da Roger Vadim nel ”68 che ha fatto della Fonda una gattona sexy e irriverente. Stava con Alain Delon, agli inizi. Ma poi Jane divenne amica di Brigitte Bardot, che le presentò il suo ex Roger Vadim. I due si sposarono e diedero il via a una relazione molto libera, fatta di stupefacenti, di esplorazioni lisergiche e sessuali. Ma un giorno, nel corso di un’intervista, Vadim si lasciò scappare che tra le due, a letto, era meglio la Bardot. E la Fonda riattraversò l’Atlantico, decisa a provare a Hollywood che aveva qualcosa di più di un nome famoso. Nel ”70 è la prostituta di Klute, e vince un Oscar. Gli studios la coccolano, la riempiono di offerte, Ma dura poco, perché quelli sono gli anni intensi e turbolenti del Vietnam. Quando la Fonda incontra Tom Hayden non sa resistergli. Era famoso anche Tom, era uno dei Chicago Seven processati per i disordini alla convention democratica del ”68, ed era diventato un simbolo nazionale della rivolta anti-establishment. Lasciate le colline di Bevrly Hills, la Fonda compare dunque ad Hanoi, dove non si limita ad esprimere la sua solidarietà ai nord-vietnamiti ma si fa fotografare a cavalcioni su una contraerea invitando le truppe americane ad ammutinarsi contro i loro ufficiali. Per gli oppositori della guerra, Jane divenne un simbolo di coraggio, ma per milioni di americani quell’uscita venne letta come un’esortazione al tradimento. La figlia di Henry Fonda divenne Hanoi Jane, una figura detestata moralmente e spesso minacciata fisicamente [...] La Fonda aveva avuto una figlia da Vadim, chiamata Vanessa in onore di Vanessa Redgrave, attrice e attivista politica. Ebbe un secondo figlio da Hayden, chiamato Troy in omaggio a Nguyen Van Troi, un vietnamita che aveva tentato di assassinare il ministro della Difesa americano Robert McNamara. Era così la Fonda in quegli anni: tutta politica, ogni tanto un film, ma solo se aveva un risvolto sociale o per finanziare le campagne elettorali di Hayden, eletto prima deputato e poi senatore dello Stato della California. E ballava, le era sempre piaciuto ballare. Ma un giorno si slogò una caviglia e si mise a fare esercizio con delle macchine per aerobica. Così, per un incidente la Fonda si ritrovò improvvisamente nel nuovo ruolo di guru dell’aerobica, al centro di una rivoluzione nel costume di un impero che fruttava oltre 20 milioni di dollari l’anno. Era diventata un simbolo della donna che cambiava, che occupava un ruolo paritario nella società e che non aveva più busogno della conferma degli uomini per trovare la propria identità e sicurezza. ”Dobbiamo diventare amiche delle rughe e dei capelli grigi”, predicava la Fonda. Ma nell’88 fu protagonista di un altro documentato tradimento: si fece rifare il seno. La Fonda non ha mai spiegato il perché di quella scelta, ma se il proposito era quello di tenersi stretto Hayden non ha funzionato, perché l’anno dopo il marito è stato colto con una segretaria trentenne, Un’altra fase della sua vita era terminata e la Fonda, per rendere più netta la rottura, si spostò nel suo ranch di Santa Barbara, con i suoi cavalli e i suoi ricordi. Era di nuovo sola ed è in questo periodo che un giorno le arriva la telefonata da un uomo che non aveva mai incontrato prima di allora: Ted Turner. I due non avrebbero potuto essere più diversi, Lei apparteneva a una dinastia hollywoodiana, era un’attivista politica, una femminista, una fanatica dell’esercizio fisico. Lui era un self made man del Sud piuttosto tracotante, un conservatore che si era lasciato scappare che gli immigrati andrebbero bombardati, un maniaco depressivo con problemi di controllo dello zipper dei suoi pantaloni, uno skipper che quando salì sul podio come vincitore della Coppa America, nel ”77, si fece cogliere dalle telecamere ubriaco fradicio. Due vite e due personaggi che non avevano niente in comune se non l’età, due matrimoni falliti e un suicidio in famiglia: il padre di Turner si sparò in bocca quando il fondatore della Cnn aveva 24 anni. I due cominciarono a farsi vedere insieme a feste e cerimonie e tutti dissero che la relazione non aveva futuro. Invece il 21 dicembre del ”91, nel giorno del cinquantaquattresimo compleanno di Jane, si sposarono. Nei mesi e negli anni successivi Ted & Jane si sono sempre fatti vedere mano nella mano, teneramente abbracciati [...] Ma [...] quel passato che entrambi avevano tentato di seppellire ogni tanto riaffiorava. Come quando a un meeting per prevenire la maternità tra le adolescenti Jane si è lasciata sfuggire che la Georgia, lo Stato dove ha sede la Cnn e dove i Turner avevano la loro residenza principale, ricordava il Terzo Mondo [...] Anche Ted ha incominciato a dare segni di insofferenza, lasciandosi scappare che uno dei dieci Comandamenti, quello sull’adulterio, andrebbe abolito [...]» (Lorenzo Soria, ”Specchio” 29/1/2000) • «La bambina era magra, un po’ spaurita, terribilmente somigliante al padre troppo famoso che la teneva sulle ginocchia. Non sarebbe stato facile allora immaginare anche per lei una carriera da star. [...] La mamma Frances che muore suicida, in una clinica psichiatrica. Il papà, tutto preso dalla brillantissima carriera e dai nuovi amori, che non ha il tempo di stare dietro ai figli che crescono [...] Un inizio precoe a teatro (17 anni), una prima fuga a Parigi per darsi alla pittura, il ritorno a New York a imparare il mestiere nel leggendario Actor’s Studio. Il film del debutto è In punta di piedi. Nella parte della fidanzatina di un Anthony Perkins in versione sportiva, la Fonda sembra destinata allo stereotipo della ragazza ideale, capelli cotonati e vestitino plissettato. Ma già nel ”62 è al centro di un dramma torbido (Anime sporche), peccati e legami saffici sullo sfondo dei bordelli di New Orleans [...] Gira film stravaganti come la ballata western Cat Ballou o impegnati come La caccia di Arthur Penn al fianco dell’ancora non monumentale Marlon Brando e dell’emergente Robert Redford con cui interpreterà nel ”67 il fortunato A piedi nudi nel parco. Hollywood insomma la sta accogliendo a braccia aperte, ma il cuore le ha già suggerito una svolta diversa. Nel 1965 infatti se ne è andata in Francia per un film di alto potenziale erotico, La calda preda, diretto da Roger Vadim, l’uomo che aveva inventato Brigitte Bardot. Fra scene proibite e profumo d’incesto, il regista e la sua attrice si innamorano e si sposano. Vadim ha trovato la donna giusta per realizzare un progetto che aveva già in mente ai tempi di Brigitte: trasformare in film Barbarella, eccitante fumetto fantastico ed erotico disegnato da Jean-Claude Forest. Mentre scorrono i titoli di testa Jane-Barbarella si spoglia nello spazio con effetti, per l’epoca, sconvolgenti [...] Ma Jane, naturalmente, sterza ancora, non ha alcuna voglia di restare nella memoria come Lady Barbarella. Nel 1968 se ne va in India; poi pianta Vadim e torna in America. Siamo nel 1969, il culmine della passione politica e dell’impegno. Grande protagonista della lotta contro la guerra del Vietnam, gira anche i suoi film più importanti, da Non si uccidono così anche i cavalli? (prima candidatura all’Oscar) ai due drammi forti che l’Oscar glielo fanno vincere, Una squillo per l’ispettore Klute (1971) e Tornando a casa (1978), dolorosa cronaca che tenta di chiudere i conti col Vietnam. Poi l’ennesima svolta del decennio 1980. Il cinema sembra aver stufato la donna ormai quarantenne [...] Gli interessi capitali sono altri: le lezioni di aerobica e poi addirittura un libro di cucina, una sorta di Bibbia salutista [...] Tutte passioni bruciate in fretta. Dopo aver tentato di lanciare in politica il suo secondo marito, il leader studentesco Tom Hayden, lo liquida con disinvoltura. [...]» (Claudio Carabba, ”Sette” n. 51/1997). «’Ci sono due tipi di persone al mondo, i morti, anche se pensano di essere vivi, e i sopravvissuti. Io faccio parte dei sopravvissuti. Tutti i Fonda lo sono”. Quando un paio di decenni e un paio di mariti fa Jane Fonda divulgò questo pensiero, la presero per la solita esaltata. Sembrava evidente che le rughe le stavano dando alla testa. E invece aveva ragione lei [...] Aforismi degni di una Mae West più seriosa: ”Lavorare a Hollywood ti dà una buona conoscenza dell’arte della prostituzione”; ”Gli uomini vivono tutte le stagioni, le donne solo la primavera”. [...] Jane è stata per i suoi fan ”Giovanna d’Arco”, oggi è ”Giovanna la cattolica”. La sua inaspettata e tardiva conversione sarebbe alla base del divorzio con Ted Turner, che è ateo convinto e che ha sempre detto che bisognerebbe come minimo togliere il divieto all’adulterio dai dieci comandamenti. [...] ”I miei volevano un maschio”, dice. ”Per anni sono stata una specie di travestito”. Dice di sentirsi scelta da Dio e la missione è evitare ai giovani le sofferenze per cui è passata lei, figlia di un padre famoso e distante e di una madre suicida. Anche in questo caso non tutti la prendono sul serio, ricordando alcuni suoi clamorosi voltafaccia. Tipo attaccare il business della cosmetica e poi all’improvviso rifarsi il seno e le palpebre (accadde nel 1987). Sulla strada di una sua definitiva beatificazione (magari di una carriera politica), rimane la mina dei veterani del Vietnam. A ogni sua apparizione pubblica ci sono sempre cartelli e picchetti [...] Non le perdonano di aver invitato i soldati americani a disertare. C’è qualcuno che voleva che Nixon la condannasse a morte come si fa con i traditori o che le togliesse la cittadinanza. Lei ha ritrattato, ma non basta. ”Gioventù e stupidità non sono valide scuse. Lei ballava, mentre noi morivamo” dice uno sul sito Internet Anti Jane Fonda. E un altro: «’La perdoneremo quando gli ebrei perdoneranno Hitler”» (Marco Giovannini, ”Panorama” 9/5/2001). «Ho detto addio agli uomini, alla palestra e alle distrazioni materialiste di questo mondo. L’unica cosa che mi interessa, oggi, è la ricerca di Dio. [...] Non so come spiegarlo: mi sembra che quando faccio ginnastica non riesco più ad esprimermi, l’esercizio e gli uomini imprigionano tutto nella mia testa [...] Ted è stato un catalizzatore per scoprire me stessa, è un bambino buono e innocente che aveva bisogno di me. E io avevo bisogno di sentirmi indispensabile» (’Corriere della Sera” 10/2/2001).