Varie, 26 febbraio 2002
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Ford Glenn
• (Gwyllyn Samuel Newton Ford) Quebec (Canada) 1 maggio 1916, Beverly Hills (Stati Uniti) 31 agosto 2006. Attore. Figlio di una famiglia immigrata negli States nel 1924, con papà dirigente di una società ferroviaria, inizia la carriera penando al teatro. Durante la guerra serve con i marines. Sposa una collega attrice, Eleanor Powell, da cui divorzierà poi nel 1959, quando sarà al top del box office americano. La sua unione cinematografica con Rita Hayworth è segnata dal destino: prima dei film che li hanno resi famosi, i due si incontrano sul set di Seduzione, del ’40, un melodramma giudiziario sempre diretto da Vidor, che fu con la Columbia il primo a credere nelle potenzialità sensuali della bella coppia, che si incontra per l’ultima volta in Trappola mortale del ’66, in cui l’invecchiata Hayworth è una sua ex fiamma • «Chi sarebbe stato Glenn Ford senza Gilda, senza Rita Hayworth? Comunque un ottimo e resistente attore, determinato ma amabile, virile ma simpatico, capace di andare a cavallo e di preparare un cocktail, di impugnare una Colt e di accarezzare una donna. Dopo una bella gavetta nei B-Movies anni ’40, la Columbia lo sceglie come protagonista negli anni caldi dell’erotismo post-bellico nei film con la famosa ”atomica” Rita, con cui forma un mitico triangolo sentimentale nel torrido Gilda. E con lei, da caporale dei dragoni, divide anche Gli amori di Carmen, e poi la incontra di nuovo in Trinidad. Ma Ford fu anche protagonista di due ottimi film di genere come Il grande caldo di Lang, splendido noir in cui combatte da sergente contro Lee Marvin, mentre in Quel treno per Yuma di Daves (con cui poi girò anche Cowboy), ha un duetto indimenticabile con Van Helfin (ma fra i western sono da citare anche Vento di terre lontane e Cimarron). Una carriera lunga, in cui ha saputo anche essere adorabile nel remake di Signora per un giorno, quell’Angeli con la pistola in cui è il gangster che aiuta la barbona Bette Davis. Ma anche capace di lasciare traccia nel costume dei giovinastri americani quando interpreta il giovane professore tra i teddy boys in Il seme della violenza, di divertirsi nella commedia esotico-brillante accanto a Marlon Brando in La casa da tè alla luna d’agosto e di accettare il turgido melodramma dei Quattro cavalieri dell’Apocalisse, confidando nell’amico regista Vincente Minnelli» (M. P., Ciak-100 indimenticabili).