Varie, 26 febbraio 2002
Tags : Harrison Ford
Ford Harrison
• Chicago (Stati Uniti) 13 luglio 1942. Attore • «Ha iniziato facendo il falegname nelle case private e nei set del cinema. Ed è così che l’ha scoperto George Lucas, scegliendolo per American Graffiti, poi per fare la parte di Han Solo. L’eroe di tre delle serie cinematografiche di più grande successo di tutti i tempi: oltre a Guerre Stellari anche Indiana Jones e quella ispirata all’agente della Cia Jack Ryan. [...] ”Sono stato molto fortunato. Ci sono attori che non hanno meno talento di me ma hanno fatto molto meno strada di quanta ne ho fatta io” [...]» (Lorenzo Soria, ”La Stampa” 22/12/2003). «L’Han Solo di Guerre Stellari e l’Indiana Jones della medesima serie, l’eroe di alcuni leggendari film di azione. Il suo fascino è sempre stato e continua a restare tuttavia quello dell’uomo qualunque, di un uomo non troppo bello e non troppo forte e non troppo divo che si ritrova nel mezzo di situazioni molto pericolose un po’ per caso: uno come noi, se solo avessimo l’opportunità o il coraggio di comportarci eroicamente. [...] "Se sei bravo come attore diventi più felice nella vita, essere felice nella vita ti aiuta a diventare un attore migliore. [...] I dentisti fanno di tutto per avermi come loro cliente e mi offrono dentiere gratuite. Ma a parte questo, vedo la fama come una forma di intrusione in ciò cui dò più valore, la mia privacy. Ho iniziato un po’ per caso e ho finito per avere ottenuto molto più successo di quanto speravo in un business nel quale non puoi avere successo senza essere famoso. una sorta di patto col diavolo, perchè con la fama ti arrivano le opportunità. Ma trovo inquietante il fatto che il giornalismo rosa sia diventato la norma, che tutti possano pubblicare foto senza averne il permesso e accompagnate dalle storie più assurde confermate da anonime ’fonti vicino a’ [...] Per me invecchiare non è un problema, mi pagano per essere vecchio. Ci sono ancora molte storie da raccontare, tante opportunità di lavoro. L’unica cosa che cambia è che presto maggiore attenzione alla mia salute. Gioco a tennis, sollevo pesi, sto più attento a ciò che mangio. Penso anche che invecchiando sia importante scoprire cose nuove, come per me è il volo, pilotare aerei"» (Lorenzo Soria, "La Stampa" 4/6/2003). Film: Guerre Stellari, L’impero colpisce ancora, il ritorno dello Jedi (George Lucas), tutta la saga di Indiana Jones (Stephen Spielberg), Frantic (Roman Polanski), Il fuggitivo, Una donna in carriera (Mike Nichols). Nel 2002 premiato con Golden Globe alla carriera, il prestigioso Cecil De Mille. «Alla boa della mia vita, ho buone chance. Mio padre ha superato i 92 anni, mia madre è vicina agli 85. Diciamo che ho ancora tempo per un lavoro che amo moltissimo. Ma a me stesso, alle signore, alle ragazze di oggi e ai golden boy delle nuove generazioni, dico: "Tutti, ogni anno, invecchiamo di un anno". Forse nella vita, nel lavoro, ciò che conta è la tenacia. E molto di ciò che ho imparato sulla vita, sulle regole del business, io l’ho imparato girando film [...] ho scelto di fare l’attore per questo motivo. Volevo essere altre persone, oltre a me stesso e, rivedendo la galleria dei miei personaggi, mi sono chiesto come ho fatto. Ringrazio Spielberg, Coppola, Lucas, Peter Weir e tanti altri, che mi hanno dato questa possibilità. Ero un ragazzo depresso, un ragazzo qualsiasi di Chicago, che cercava un suo posto e mangiava spesso la pizza. Poi sono diventato attore e la depressione è sparita. Ma, attenzione, a mio figlio che mi chiedeva di mettersi un orecchino, ho risposto: "Aspetta di avere 50 anni, come ho fatto io, e rimboccati le maniche" [...] Sono un uomo e un attore indipendente, ma so bene che di me dicono: è un uomo "grumpy", sempre di cattivo umore» (’Corriere della Sera”, 23/1/2002). Vedi anche: Claudio Carabba, ”Sette” n. 34/1997.