Varie, 26 febbraio 2002
FOSSA Giorgio
FOSSA Giorgio Gallarate (Varese) 1 settembre 1954. Manager. Guida l’azienda meccanica di famiglia (Silvio Fossa Spa). Dal 2009 presidente di Fondimpresa (organismo nato per finanziare la formazione). Ex presidente di Confindustria (1996-2000), della Sea (la società che gestisce gli scali milanesi), di Volare Group (società acquisita dall’Alitalia) • «La fabbrica di Giorgio Fossa è in fondo a un vicolo chiuso, via Cascinetta, confinante con l’autostrada Milano-Varese. Il cancello della “Silvio Fossa spa - cilindri oleodinamici pneumatici”, fondata dal nonno [...] è distante solo un paio di metri dalle auto che sfrecciano veloci. “Il rumore del traffico è sempre alto, non smette mai” racconta un operaio che a mezzogiorno esce per la pausa pranzo. Un modesto edificio a due piani, di color marrone, con un prato e pochi alberi che hanno visto giorni migliori, rappresenta la palazzina degli impiegati. Gli operai sono sotto, in un grande cubo di vetro e acciaio. Questo è il piccolo regno del leader degli imprenditori. [...] Fossa è nato il primo settembre del 1954, in una delle aree a più alta concentrazione industriale d’Europa. Di Fossa qui ce ne sono centinaia, nascono come funghi. Una fila ininterrotta di “fabbrichette” aggressive e capaci. Qui partì il miracolo economico. Il commendator Giovannone Borghi era uno straordinario inventore di frigoriferi e lavatrici. I cotonifici facevano profitti incredibili. Il polo aeronautico - Siae Marchetti, Aermacchi, Agusta - rinnovava antichi splendori. Non ci sono mai state le cattedrali operaie come Mirafiori o Porto Marghera, né c’è stato il contagio del conflitto della vicina Arese. Un silenzioso patto sociale, reddito e qualità della vita dignitosi in cambio di un lavoro dai ritmi giapponesi, è stato per anni il segreto del successo di questa zona. [...] Fossa non è leghista - “Nemmeno mia moglie sa per chi voto” assicura - ma non c’è dubbio che la piccola industria del Nord sia stata parte integrante di questo fenomeno [...] vive a Milano, all’ombra del Duomo, con la moglie Laura, attiva nella moda, e i figli Niccolò e Tommaso. Gioca a golf, vacanze in barca a vela, una passione per il Milan. Gli piacciono i vetri antichi e gli orologi. Si occupa di editoria [...] Segue l’Università di Castellanza, dove insegna Antonio Di Pietro. Lettore vorace [...] Gli amici lo definiscono un uomo tutto d’un pezzo. Senza peli sulla lingua. I dipendenti lo stimano: “Facciamo belle ore di straordinario, sono soldi” racconta un anziano. [...] Gli industriali della zona lo adorano. [...] Fossa è il presidente di tutti, ma deve essere il collettore delle istanze che vengono dalla piccola-media impresa che soffre per tirare avanti. [...]» (Rinaldo Gianola, “la Repubblica” 8/3/1996). «[...] la scelta di Giorgio Fossa portava con sé [...] connotazioni di rivalsa dei piccoli sui grandi. Forse allora il significato di questa novità apparve in parte mascherato dal fatto che la candidatura Fossa godeva del pieno appoggio di Cesare Romiti, in quel momento ancora sul ponte di comando della Fiat ma già al lavoro - ecco il punto trascurato - per agganciare i propri disegni di potere agli umori più oltranzisti della base imprenditoriale. [...] al suo esordio mandava arroganti preavvisi di licenziamento ai governi in carica ma poi ha finito col sottoscrivere coi medesimi più di un accordo. [...]» (Massimo Riva, “la Repubblica 10/3/2000). Ha detto: «La Confindustria di Fossa ha cercato di rappresentare, con un continuo e impegnativo gioco di squadra, gli interessi di piccole, medie e grandi imprese» (Maurizio Maggi su “L’Espresso” del 7/3/2002).