Varie, 26 febbraio 2002
Tags : William Friedkin
Friedkin William
• Chicago (Stati Uniti) 29 agosto 1939. Regista • «Regista di avvincenti film di culto quali Il braccio violento della legge e L’esorcista. [...] Quello della Sottile linea blu (dal titolo di un documentario da lui girato nel ”66), che separa il bene dal male è il motivo centrale del suo cinema che annovera Cruising e Vivere e morire a Los Angeles, Regole d’onore e il recente The Hunted. Dopo aver lavorato in tivù nell’epoca gloriosa delle riprese dal vivo, è approdato al grande schermo» (Alessandra Levantesi, ”La Stampa” 16/11/2003). «Lo hanno definito ”il regista del male americano”, perché, dice, ”in molti miei film il tema è il limite tra il Bene e il Male che c´è in ogni persona, la sottile linea che divide il poliziotto dal criminale”. Cordiale e ironico, figlio di emigrati russi, cresciuto nella Chicago più violenta. [...] ha esordito nella televisione ”quando era dal vivo, una novità. Non pensavo al cinema finché mi raccontarono la storia di Paul Cramp, un ragazzo nero che la polizia di Chicago aveva picchiato duramente e rischiava la condanna a morte. Pensai che un film sulla sua storia avrebbe potuto aiutarlo. Così è nato The people versus Paul Cramp. Il film gli salvò davvero la vita, capii la potenza del cinema e mi trasferii a Hollywood. E mi resi conto che in realtà neanche le Charlie´s Angels possono salvare la vita di qualcuno. [...] Prima di ogni film faccio una ricerca nella realtà e giro ogni storia come se fosse un documentario. Il film che più mi colpì da giovane è La furia umana di Raoul Walsh, una combinazione perfetta di documento e di generi. Walsh era grandissimo, ha fatto tutto, nessuno oggi è versatile come lui. morto a 93 anni e peccato che considerasse il cinema della mia generazione, quella degli anni ”70, molto stupido, ci giudicava infantili, sperava che diventassimo più sofisticati. [...] Un infarto ha cambiato la mia vita. [...] successo mentre guidavo, ho sentito un forte dolore al petto e mi sono ritrovato in rianimazione. Ero morto, ho pensato che era un peccato, non avevo fatto niente di buono. Poi ho visto una luce abbagliante, sono rinato. Ora ogni mattina apro la finestra e sono grato, è un giorno in più. Rifletto molto sul mistero del destino: perché sono vivo, perché Primo Levi è sopravvissuto ai campi di concentramento e poi si è suicidato? Il mistero del destino e della fede mi affascinano: dall´idea che milioni di persone credano in un essere superiore pur se nessuna prova tangibile ne dimostra l´esistenza, è nato L´esorcista. [...] Amo l´opera, il passaggio dal cinema alla lirica è come una laurea”» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 16/11/2003).