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 2002  febbraio 26 Martedì calendario

FUMAGALLI CARULLI Ombretta Meda (Milano) 5 marzo 1944. Politico (da ultimo Udc). Eletta alla Camera nel 1987, 1992, 1994 (Dc, Ccd), al Senato nel 1996 (Polo delle Libertà, ma nel 1997 andò nel Rinnovamento di Lamberto Dini)

FUMAGALLI CARULLI Ombretta Meda (Milano) 5 marzo 1944. Politico (da ultimo Udc). Eletta alla Camera nel 1987, 1992, 1994 (Dc, Ccd), al Senato nel 1996 (Polo delle Libertà, ma nel 1997 andò nel Rinnovamento di Lamberto Dini). Sottosegretario alle Poste e telecomunicazioni nel governo Ciampi (1993-1994), alla presidenza del Consiglio nel Berlusconi I (1994-1995), agli Interni nel D’Alema II (1999-2000), alla Sanità nell’Amato II (2000-2001). Professore ordinario di diritto canonico e ecclesiastico all’università cattolica nonché presidente dell’associazione Giuseppe Dossetti e membro della Pontificia Accademia per le scienze sociali, praticamente i Lincei del Vaticano • «Le malelingue che, negli anni Ottanta, coniarono per lei il perfido nomignolo di ”Barbie” colsero un carattere chiave del personaggio. A somiglianza della celeberrima bambolina, la canonista Ombretta Fumagalli Carulli, una carriera più che trentennale tra Stato e Chiesa, Parlamento e governo, Csm e Accademia pontificia delle scienze sociali, mostra una straordinaria capacità di durata. [...] Frequentatrice assidua delle attività dell’Opus Dei, presidente dell’Associazione Giuseppe Dossetti, la signora, che ancora inalbera il ciuffo biondo che la rese celebre quando militava nella Dc come fervida andreottiana, ha buone relazioni in Vaticano. Non per nulla, nel giugno del 2009, l’Osservatore romano di Gian Maria Vian, braccio destro del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, dette a lei l’incarico di commemorare i 50 anni dalla scomparsa di padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica. [...] Ambiziosa e tenace, Ombretta Fumagalli traversò la Prima repubblica mietendo primati: prima donna in cattedra a insegnare diritto canonico, prima donna eletta dal Parlamento nel Consiglio superiore della magistratura, fino all’approdo alla Camera. Fustigatrice di Giovanni Falcone e fan della prima ora di Antonio Di Pietro, nella Seconda repubblica entrò in Senato e quattro volte, come sottosegretario, nei governi D’Alema e Amato. Nel 2001 il rientro alla Cattolica e una peregrinazione nella diaspora democristiana: Ccd prima, poi il fugace Rinnovamento di Lamberto Dini, ancora dopo la Margherita, infine la Rosa bianca di Savino Pezzotta, oggi federata all’Udc. Senza tradire le antiche fedeltà. Presidente del premio Excellent, una sorta di Oscar del turismo, nel 2008 lo consegnò a Giulio Andreotti, suo mentore politico, e a Joaquín Navarro-Valls, storico portavoce di Giovanni Paolo II. Per la cerimonia sfoggiava un tailleur che la rese famosa. Non ha forse detto il santo Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei: ”Rendimi le donne belle, eleganti, attraenti”?» (Bianca Stancanelli, ”Panorama” 25/2/2010) • «Coscienza critica della politica italiana. Consapevole della crisi della Dc, nel 1994 si fece persuadere dal Polo trionfante, per poi lasciarlo nel 1996, sei mesi dopo la vittoria dell’Ulivo al quale subito si convinse. Quando Romano Prodi seppe di essere caduto per un voto traditore di Rinnovamento italiano, impallidì e chiese: ”Ditemi il nome”. Saputo il nome che il fedifrago era tale Silvio Liotta, tirò un sospiro di sollievo e mormorò: ”Se l’onorevole Fumagalli Carulli è rimasta con noi, vuol dire che siamo ancora noi i più forti”. E così Romano si lasciò tentare dal Prodi-bis. Lei, intanto va in delegazione con l’Ulivo da Scalfaro a indicare il nome di D’Alema. Non ci crederete, ma la sua cotonatura fa pendant perfetto coi baffetti di Massimo» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 17/10/1998).