Varie, 26 febbraio 2002
GALASSI
GALASSI Simona Bertinoro (Forlì e Cesena) 27 giugno 1972. Pugile. Peso mosca. Già campionessa del mondo dilettanti (Cranton 2001, Antalya 2002, Podolsk 2005), dal 29 marzo 2008 campionessa del mondo Wbc • «Uno scricciolo di cinquanta chili dallo sguardo dolce, che tira pugni con abilità e precisione. Ha tanta grazia e sul ring, in maniera quasi virtuosa, elegante, le riesce di mettere a segno colpi di precisione chirurgica. E a forza di evitare quelli delle avversarie, il suo nome è finito per essere avvicinato a un mito vivente della noble art, Rocky Marciano. Un piacevole scherzo del destino per una [...] maestra di fitness che in tre anni non ha mai perso un match, anzi ne ha vinti cinquantadue di fila, che sogna i Giochi di Pechino 2008 aperti alle donne, e che Marciano fino a tre anni fa forse non l’aveva nemmeno sentito nominare. [...] ”sono arrivata alla boxe senza conoscerla ed ora è un amore che si alimenta giorno per giorno” [...] ha una laurea in Scienze Motorie, non riposta nel cassetto ma sfruttata insegnando fitness e acquagym. Però al primo posto ci sono i guantoni [...] ”Cercavo uno sport che esaltasse l’individualità del gesto atletico. Quindi, prima ho praticato la kick-boxing, poi la thai e infine il pugilato che ormai ha fatto breccia. Nel 2001, in estate, è arrivata l’offerta della federazione: in due mesi ho preparato e vinto un Mondiale a Scranton, negli Usa. Credo che l’aspetto mentale della boxe abbia un fascino unico: ogni errore costa caro”. [...]» (Filippo Di Chiara, ”La Gazzetta dello Sport” 6/10/2004). «Le mani portano i segni di tante battaglie, dei pugni che sul ring fanno sempre male complice la sua tattica aggressiva, da mancina qual è, che lascia poco scampo all’avversaria [...] Ha gli occhi dolci di chi sogna qualcosa di importante e cerca la ribalta come piace a tutte le belle donne. ”La mentalità è quella dell’atleta - racconta in una pausa del lavoro che divide tra la piscina dove insegna acquagym e la palestra dove promuove la kickboxing - Nella testa ho ancora qualche stagione ad alto livello” [...]. Ragazza cobra su un ring anche se, senza i guantoni, il suo temperamento è mite [...] ”A pugni in mezzo alla strada non ho fatto mai, non ne sarei capace. Sono rustica, io. Questo mondo dove si litiga con incredibile frequenza non mi appartiene del tutto”. Lei avrebbe voluto vivere in un’altra epoca, più vicina alla sua indole. ”Non certo il Medio Evo. Troppo brutto per noi donne. Forse, in una vita precedente, ho vissuto in Egitto, quello dei faraoni. Mi affascinano le piramidi e il mistero Cheope ancora irrisolto”.[...] ”Quello a cui tengo sono le Olimpiadi. Irresistibili. Non credo che la boxe femminile ci sarà ad Atene; una speranza c’è per Pechino, nel 2008 [...] Non la considero impossibile. Trentasei anni? Beh, non sono troppi se dentro hai uno stimolo come l’Olimpiade [...] Il secondo titolo mondiale conquistato in Turchia le ha donato un premio netto di 5000 euro. [...] Pugile è diventata per caso: ”Fino ad allora avevo giocato a pallavolo, nel Forlimpopoli. Avevo cominciato in seconda divisione, ho lasciato in C1. Ho detto basta perché lo sport di squadra mi era venuto a noia e avevo voglia di cimentarmi in qualcosa di individuale. Era un sfida personale”. A Urbino, dove si era trasferita per frequentare l’Isef, la svolta. ”Un amico mi ha portato in palestra e ho conosciuto la kickboxing, scappatoia per le ragazze che, per via della legge, non potevano praticare il pugilato. Il mio primo incontro? Non ci ho capito niente, non era quello che mi aspettavo, quel mondo mi era sconosciuto”. La scintilla è scoccata al secondo match. Subito dopo è arrivato il mondiale in Pennsylvania e il successo. ”Doveva essere una spedizione allo sbaraglio, è andata bene”» (Carlo Santi, ”Il Messaggero” 14/11/2002).