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 2002  febbraio 26 Martedì calendario

Gale Megan

• Perth (Australia) 7 agosto 1975. Modella. «In un battibaleno ha conquistato fama e popolarità grazie alla mini saga inventata dalla Omnitel in cui si mescolano, alla maniera di un libro di Ken Follet, avventura, sesso, brivido e pericolo. [...] Il dilemma che l’apparizione di Megan sulla scena della comunicazione ha portato con sé rimanda [...] al lavoro di un semiologo come Umberto Eco, o di un filosofo come Roland Barthes. Barthes, che in Miti d‘oggi esaminò il viso della Garbo a confronto con quello della Hepburn, se fosse ancora fra noi, ci potrebbe spiegare qual è il segno segreto del volto di Megan, un segno capace di suscitare tanto subuglio in un pubblico già in overdose di bellone e sex appeal. Umberto Eco potrebbe invece esaminare qual è il gioco di rifrazioni, rimandi, ritorni, confronti che in questa vicenda si è messo in moto fra pubblicità, moda, cinema e televisione. Questi sono infatti i punti cardinali della questione: il primo, quello pubblicitario, prevedeva la necessità di “suggerire un’immagine aggressiva della nostra società [...]” spiega Gianfranco Piccolo, direttore della Pubblicità e Promozione della Omnitel [...] Di qui una spy story con al suo centro una sorta di 007 in gonnella, bella, misteriosa, fuggitiva, che usa così tanto il telefono da averne le impronte dei tasti sulle dita [...] Eccoci dunque a lei, Megan. Come le vere protagoniste s’affaccia da una porta secondaria , e senza essere annunciata: è una delle tante ragazze che il regista Peter Cherry, australiano e affezionato all’idea di lavorare dalle sue parti, “provina” a Sydney. Il provino va male, Megan sembra inadatta, addirittura spenta. E ha il “torto” di venire dal mondo della moda [...] Cherry, come s’è detto, vuol fare un piccolo film, non un semplice spot. E il cinema, si sa, è stato quasi sempre deluso dalle top model [...] Sembrava dunque che per la bella australiana non ci fosse speranza. Ma di lei si “innamora”, mediaticamente parlando, Gianfranco Piccolo. E a sostenerla c’è anche Fabrizio Capucci, cui appartiene la casa produttrice che deve realizzare lo spot. Megan viene riprovinata, e il suo sguardo dilaga nell’obiettivo. La parte è sua. Il resto è cosa nota: lo spot Omnitel strega gli italiani [...]» (Patrizia Carrano, “Sette” n. 26/1999). «Non pensavo di essere così fortunata […] Diventare famosa è una sensazione che si sente quando la gente per strada ti riconosce, sa il tuo nome. E poi si hanno delle guardie del corpo che ci proteggono e la gente chiede da tutte le parti autografi […] Sfilare a Milano per la prima volta è stato davvero eccitante […] Facevo la modella in Australia e Gay è diventato il mio agente quando sono venuta in Italia. È una grande fortuna, perché possiede un’agenzia molto importante […] Se il lavoro diventasse troppo, ne farei a meno o smetterei. Per me la cosa più importante è la felicità […] C’è un lato di molto sexy. Però non è con me ventiquattr’ore al giorno, sette giorni alla settimana. Lo indosso solo quando serve e solo quando voglio» (Alain Elkann, “La Stampa” 3/10/1999).