Varie, 26 febbraio 2002
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Gallagher Noel
• Longsight (Gran Bretagna) 29 maggio 1967. Chitarrista e mente degli ”Oasis” • « L’album d’esordio, Definitely maybe, ridefinì d’un colpo i contorni del Brit-Pop e diventò il disco venduto più in fretta della storia del rock. [...] ”Non volevo impressionare nessuno con le mie prodezze compositive: non avevamo altri valori se non scopare, bere e drogarci [...] Firmammo un contratto e nel mese di aprile pubblicammo il primo singolo, Shakermaker. Immediatamente il nostro nome cominciò a circolare nel mondo discografico. Ad agosto eravamo già delle star. Come reagimmo? Eravamo al settimo cielo, ma non lo davamo a vedere. Era come se ce l’aspettassimo, come se ci fosse dovuto[...] la musica stava vivendo un momento di stasi, ridotta a nient’altro che sesso droga e rock’n’roll. Noi invece riuscivamo a essere molto creativi. E innovativi. Molti cercarono di leggere nel titolo Definitely maybe (assolutamente forse) dei riferimenti a una generazione dilaniata dal dubbio. Sarei un ipocrita se dicessi che è vero. In realtà è un titolo casuale, come casuale è il nome della band, Oasis. Fu certamente una vecchia canzone dei Kinks, Definite maybe a influenzarci [...] Suonare dal vivo e girare il mondo era la cosa che ci eccitava di più. Poi scoprimmo che era divertente sbarcare il lunario suonando il rock. Ma all’inizio c’interessava solo divertirci: celebrità, fortuna, vino, donne e canzoni, tutte quelle cose che ronzano in testa ai ragazzi quando si parla di rock [...] Peccherò d’immodestia ancora una volta, ma nel momento stesso in cui incidemmo il brano Supersonic ebbi la certezza che saremmo diventati il più grande gruppo del mondo. E così fu: siamo rimasti i migliori per almeno quattro anni, dal 1994 al ”98. Sapevo che le nostre canzoni erano grandiose, il problema era come farle arrivare alla gente, ma un volta firmato il contratto il gioco era fatto. Ecco perché il successo non riuscì a prendermi di sorpresa. Furono il nostro stile di vita, le nostre abitudini ad essere completamente rivoluzionati. Per fortuna, perché la mia vita privata non era molto privata prima degli Oasis, non era molto brillante e tanto meno eccitante. Per cui sarò onesto: il successo non mi ha mai spaventato, mi ha solo tolto dai pasticci [...] La vita può distruggerti, l’anonimato può distruggerti, la miseria, la solitudine. La celebrità non ha cambiato il mio ego, lo ha solo amplificato, magnificato, esagerato. Poi le reazioni dipendono dai singoli individui. Io non ho mai smesso di fare le cose normali che fa la gente normale, come andare a fare un normale colazione in un normalissimo bar. Sono sempre rimasto un mattiniero” [...]» (Giuseppe Videtti, ”la Repubblica” 4/9/2004) • Grandi problemi col fratello Liam, nell’agosto 2009, annunciò l’addio al gruppo: «[...] ” con un po’ di tristezza e grande sollievo che vi dico che questa notte lascio gli Oasis. La gente scriverà e dirà quello che vorrà, ma semplicemente non potevo lavorare con Liam un giorno di più. Le mie scuse a tutte le persone che avevano comprato i bi glietti per Parigi, Costanza e Milano”. Con un messaggio sul sito ufficiale del gruppo, Noel Gallagher, chitarrista e mente degli Oasis [...] ha ufficializzato l’addio. Incompatibilità di carattere con il fratello minore e capriccioso Liam, il cantante, sfociate nell’ennesima scazzottata. Pare per una banale discussione sulla divisione dei camerini [...] Liti e dissapori fra i due Galla gher hanno segnato la storia della band, forse sono serviti anche per far parlare del gruppo [...] ”Liam non ha mai voluto venire a vedere mio figlio, ha visto solamente delle sue foto”, si era lamentato Noel [...] ”Staremo fermi 5 anni”, aveva poi annunciato ala stampa inglese, gettando nel panico i fan. [...] ”Possiamo far funzionare gli Oasis senza per questo dover essere i migliori amici – aveva sbuffato il chitarrista ”. Jagger e Richards (dei Rolling Stones ndr) non lo sono di certo. Capisco che la gente trovi affascinante il fatto che siamo fratelli, ma per me è noioso. Inutile dire bugie, raccontare che andiamo d’accordo”. Nati nella Manchester operaia all’inizio dei Novanta, gli Oasis sono esplosi nel 1994 con il loro primo album ”Definitely Maybe”, seguito nel ”95 dall’altrettanto storico ”(What’s the Story) Morning Glory?”: rock fra Beatles, Who e Kinks, i padri nobili della musica made in Uk. Sono stati icone della cool Britannia, il premier inglese Tony Blair li invitò a Downing Street, la loro sfida social-musicale con i ”fighetti” Blur che fece rivivere la rivalità Beatles-Stones, i milioni dischi venduti in America che avevano risvegliato dopo anni l’orgoglio nazionale inglese... Il terremoto che tutti si aspetta vano da anni è quindi arrivato. [...]» (Andrea Laffranchi, ”Corriere della Sera” 29/8/2009).