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 2002  febbraio 26 Martedì calendario

GARKO

GARKO Gabriel (Dario Oliviero) Torino 12 luglio 1974. Attore. Ex Mister Italia, ex uomo calendario per Max 2002 (tiratura straordinaria), debuttò nel 1995 come protagonista, assieme a Francesca Dellera, nel cortometraggio, presentato al Festival di Venezia, Troppo caldo di Roberto Rocco. Ha recitato, tra gli altri, nei film «Paparazzi» di Neri Parenti, «Le fate ignoranti» di Ferzan Ozpetek, «Senso 45» di Tinto Brass e «Una moglie bellissima» di Leonardo Pieraccioni. stato tra i protagonisti di alcune fiction come «Villa Ada», «Il morso del serpente», «Il bello delle donne» e «L’onore e il rispetto». Alterna gli impegni sul set con i palcoscenici teatrali • «Bello come il sole, un metro e 90 di fisico tornito, grandi occhi verdeazzurro, riccioli biondi [...] ”Quando Ozpetek mi ha scelse per il personaggio del malato di Aids nelle Fate ignoranti tutti gli dicevano ”ecco, hai rovinato il ruolo’. Invece ha funzionato”, racconta. Come succede ai belli, ci tiene a farsi vedere sotto un’altra luce: dimagrì 14 chili per il film di Ozpetek; per quello di Zeffirelli sulla Callas, ha studiato canto, per quello di Brass con la Galiena (Senso ”45) ha fatto ginnastica, studia recitazione e dizione» (’la Repubblica”, 2/1/2002) • «La passione per i cellulari, testimoniata dalle riviste di gossip, ce l’ha davvero, così come quella per i televisori (tre solo in macchina, ”ma due dietro, per chi viaggia con me” si schermisce), per le noccioline americane e la Nutella a cucchiai. Per il resto non assomiglia al profilo di bello-e-superficiale disegnato dai tabloid. Parla seriamente del suo lavoro di attore, ”l’unico che ho sempre voluto fare”. […] ”Non c’è mai un punto d’arrivo in questo lavoro, il momento che ti puoi permettere qualcosa. Quando sei a un livello, scopri che ce n’è uno più su. Diventare noti è facile, il difficile è mantenere una carriera”. La sua carriera sembra in discesa: dal Più Bello d’Italia nel ”91, al primo corto con Francesca Dellera del ”95, passando per Il Bello delle donne, Zeffirelli e Ozpetek. ”Sembra. Quello che è successo si vede, nessuno però conosce quello che ”non” è successo. Sono nato a Torino e cresciuto a Settimo, partire da qui non essendo figlio d’arte non è stato facile. Ma sono ostinato. Rischio. Ho rifiutato quattro ruoli da protagonista per fare Le fate ignoranti di Ozpetek, ma è stata una svolta. Ronconi mi ha chiamato dopo avere visto quel film […] Non credo nei famosi calci nel culo. facile avere una parte ma poi lì ci sei tu. Se non sono all’altezza mi sputtano io e non mi piace. Amo usare le mie forze. Per recitare in Callas forever con Zeffirelli ho studiato canto lirico sei mesi. Sono così, se dico che faccio una cosa quella è. A volte mi succede, dopo che finisco un film, di non riconoscere i cartelloni pubblicitari per strada, un po’ la sensazione di quando si torna da un viaggio […] come una missione. Sei nel mirino di tutti. Ti giudica il critico, il giornalista, la vicina di casa […] Garko il cognome di mia madre, siciliana di origini greche”» (Cristina Caccia, ”La Stampa” 13/4/2003).