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 2002  febbraio 26 Martedì calendario

GASSMAN

GASSMAN Alessandro (Gassmann) Roma 24 febbraio 1965. Attore. Figlio di Vittorio • «Nato famoso, si è diviso tra teatro, cinema e tv, in una botta di allegro narcisismo ha anche posato nudo per un calendario andato a ruba […] ”Mio padre mi ha dato un unico consiglio: ”Nella vita fai quello che ti pare ma fallo bene’. Ho cercato di seguirlo’ […] Il cinema italiano non ha soldi, non ha coraggio, poi ci sono i miracoli, come Il bagno turco, un film piccolo che è diventato importante, amato dalla gente. Ma quanti rischiano? La fiction, se è di qualità, la faccio volentieri. […] In questo lavoro, arrivati a un certo punto, devi saper scegliere e anche rinunciare ai soldi […] Sono legato ai miei fratelli, Jacopo, così intelligente, maturo, studia regia a New York e ha la stessa sensibilità di papà. Io sono sempre stato il figlio che non studiava - ho cambiato tutte le scuole di Roma - il giullare di casa che faceva ridere papà […] Sento moltissimo la sua mancanza, papà nascondeva la sua timidezza con una sicurezza che a tratti sfiorava l’arroganza. Ma era un uomo dolce. Purtroppo negli ultimi tempi la depressione lo aveva allontanato dagli altri. Sa qual è la cosa che mi fa più piacere? Che quando vado su un set c’è sempre qualcuno che mi racconta qualcosa di lui, che si ricorda un episodio. […] Mio padre se si arrabbiava ti poteva tirare anche una scarpa, ma era spiritoso. Non lo vedevo come un dio. Ricordo la prima del Moby Dick a Genova: entrava in scena dall’alto, musica di Piovani, palcoscenico enorme, pubblico in delirio, un trionfo e lui che non si accontentava, studiava altre soluzioni roboanti. Tutti che pendevano dalle sue labbra, io lo guardavo. ”Papà, mancano solo i fuochi d´artificio’. Scoppiò a ridere anche lui”» (Silvia Fumarola, ”la Repubblica” 15/7/2002). «Sono uno che s´incazza. Fin da bambino, se mi veniva imposto qualcosa io facevo l´esatto contrario. Sono orgoglioso, aggressivo, però la mia aggressività si confonde con la fragilità. Proprio come mio padre. Mettiamo le critiche dei giornali: se sono stroncature io, oltre ad avere dubbi e crisi, ci sto male. Come papà. [...] Nel nostro Paese dei Calendari mi sono esposto una volta sola. Ma è più preoccupante l´esibizionismo di chi farebbe tutto per apparire in tv [...]» (Rodolfo Di Giammarco, ”la Repubblica” 16/2/2004).