Guido Ceronetti su La Stampa del 27/02/02 a pagina 25., 27 febbraio 2002
«Una loggia massonica di Firenze, al tempo di Collodi, non era luogo di modesta cultura. Certe letture erano comuni, elementari addirittura
«Una loggia massonica di Firenze, al tempo di Collodi, non era luogo di modesta cultura. Certe letture erano comuni, elementari addirittura. La massoneria ferveva di una rinascita del pitagorismo antico, culminata poi in Arturo Reghini, grande scrittore e matematico in lite con Mussolini e con Evola. In latino "pinocolus" significa pezzetto di pino. Per un pagano è l’albero sempreverde che sfida la morte invernale. Lucignolo è un Lucifero miserello, a misura di "puer", cioè di pre-iniziato, e il Gatto e la Volpe sono Legbà e Shù, grandi personaggi della mitologia africana che si ritrovano anche nel Vudù. Allora si leggeva, e di libri sul Vudù l’America di fine Ottocento era piena. Qualche massone d’oltreoceano poteva aver informato Collodi. La vita di loggia è molto strana, è segreta e piena di incontri. Voglio dire che "Pinocchio" continua un’antichissima tradizione sotterranea della letteratura italiana, la lignée esoterica, gnostica, isiaca e neopagana» (Elémire Zolla).