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 2002  febbraio 28 Giovedì calendario

La notte del 2 settembre 1666, andò a fuoco la bottega di Thomas Farynor, fornaio del re Carlo II, a Pudding Lane, pieno centro di Londra

La notte del 2 settembre 1666, andò a fuoco la bottega di Thomas Farynor, fornaio del re Carlo II, a Pudding Lane, pieno centro di Londra. Il panettiere riuscì a scappare con la moglie e la figlia. La loro domestica rimase vittima delle fiamme. Alle quattro del mattino il vento aveva spinto l’incendio nella zona a nord del Tamigi. Avanzava per via dell’aria secca e della struttura della città: stradine strette, case di legno e pece ammassate l’una all’altra. Svegliato dalla notizia, il sindaco sir Thomas Bloodworth, commentò: «Sarà una cosuccia da niente, la spegneremo con la pisciata di una donna». All’alba il London Bridge era in fiamme. Carlo II ordinò al sindaco di abbattere il maggior numero di case. Il duca di York, alla guida dell’esercito, cercò di domare l’incendio, la gente scappò in campagna. Dopo cinque giorni il vento cambiò e tornò la quiete. Soprannominato Great Fire («grande fuoco»), l’incendio distrusse un’area di 436 acri, rase al suolo 87 chiese (inclusa la cattedrale di St. Paul), 13.200 case. Morirono circa 70.000 persone, un sesto degli abitanti rimase senza casa. Il 13 settembre, Carlo II emanò la prima legge di prevenzione contro gli incendi: case in mattoni e pietra, alte al massimo quattro piani, strade più larghe, mercati protetti dai portici. In quattro anni furono restaurati 7000 palazzi, costruite 6000 case e una nuova strada, King Street. L’architetto Cristopher Wren riprogettò 51 chiese, tra cui la nuova cattedrale di St. Paul, finita nel 1710. Processato con l’accusa d’aver dimenticato i forni accesi, Farynor giurò d’averli spenti. Infatti al suo posto fu impiccato Robert Hubert, orologiaio francese. Ma se fosse davvero colpevole, non si sa: era protestante, in quel momento dominavano i cattolici e fu costretto a confessare un reato forse non commesso, quello di aver appiccato il fuoco con altri 23 cospiratori. Nel 1680 un medico, Nicholas Barbon, fondò la prima compagnia d’assicurazioni contro gli incendi, la Fire Office, istituendo una squadra di pompieri, la Fire Brigade (ancora non esistevano corpi antincendio pubblici). Le cronache del tempo insinuavano che i pompieri di Barbon intervenissero solo sulle case i cui proprietari avevano comperato da Barbon una polizza. Queste case si distinguevano dalle altre perché il medico le aveva fatte contrassegnare con una targhetta.