Raffaella Scaglietta sul Corriere della Sera del 28/02/02 a pagina 13., 28 febbraio 2002
Aokigahara, in giapponese "mare di foglie", la foresta che avvolge come un manto il Monte Fuji, il vulcano addormentato del Paese
Aokigahara, in giapponese "mare di foglie", la foresta che avvolge come un manto il Monte Fuji, il vulcano addormentato del Paese. «Aokigahara è la meta di abili e coraggiosi scalatori che a volte scompaiono ingoiati dai vortici del suo suolo coperto di lava», ma è anche nota come la foresta degli impiccati. La storia è iniziata negli anni Sessanta: uscì un libro, "La pagoda delle onde", e più tardi una serie tivvù, basata sulla storia di una donna che si uccise nella foresta. Qualcuno cominciò a scegliere Aokigahara per impiccarsi, qualche anno dopo uscì un altro libro, "Manuale completo per il suicidio": i casi si moltiplicarono. «Nel 2001 abbiamo trovato 59 corpi», spiega Hihara-san, il numero due della polizia locale. A uccidersi sono soprattutto uomini di mezz’età: i contadini segnalano poi i cadaveri alla polizia. Arrivano con il treno, biglietto di sola andata, poi prendono l’autobus e scompaiono nel bosco. Il viaggio in treno è piacevole: una signorina passa ogni cinque minuti con caffè caldo e panini, si cambia a Otzuki, dai finestrini dopo un po’ si comincia a vedere il Fuji, poi ogni tanto statuette di angeli e infine un enorme parco giochi con le montagne russe, "Highlander dream". Una volta scesi c’è uno shopping center con ricordini del posto e piccole pietre di lava della foresta, i turisti si prendono un caffè o un gelato. Watanabe-san, gestore del Lava Cave Shopping Center, parla di «gente comune, che viene soprattutto dalla regione di Tokio, talvolta da Osaka. A volte s’impiccano a pochi metri dalla strada: si levano la camicia e le scarpe, tirano una corda e muoiono tra i rami degli alberi. Altri invece si inoltrano nella foresta e vanno a cercare dei punti ben definiti. Scelgono questo posto perché è così tranquillo, c’è pace». Tra i souvenir ci sono anche corde di naylon.