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 2002  febbraio 28 Giovedì calendario

La determinazione del sesso legata al cromosoma Y è una caratteristica dei mammiferi, ed è quindi associata alla loro comparsa sulla Terra, circa 300 milioni di anni fa, quando durante l’evoluzione, insieme agli uccelli, si sono separati dai rettili

La determinazione del sesso legata al cromosoma Y è una caratteristica dei mammiferi, ed è quindi associata alla loro comparsa sulla Terra, circa 300 milioni di anni fa, quando durante l’evoluzione, insieme agli uccelli, si sono separati dai rettili. Oggi esistono tre gruppi di mammiferi: i placentari, di gran lunga i più numerosi e a cui appartiene anche l’uomo, i marsupiali come i canguri ed i monotremi come l’ornitorinco e l’echidna. In tutti e tre, sebbene la riproduzione sia anche molto differente, (i neonati umani nascono a sviluppo completato, i bebè canguri terminano lo sviluppo dopo la nascita nel marsuoio della mamma, e l’ornitorinco depone le uova, ma allatta i piccoli), lo sviluppo del maschio dipende ancora dal cromosoma Y. Il quale, nonostante sia via via sempre più piccolo dai monotremi a noi, conserva il medesimo gene SRY. Ma la genetica non è l’unico modo per fabbricare maschi e femmine. un sistema piuttosto sofisticato, nato con i mammiferi e quindi relativamente recente nella storia evolutiva. Come si faceva prima che esistessero i cromosomi sessuali? Perfortuna la natura ha inventato modi più semplici per distinguere i maschi dalle femmine, che possiamo osservare anche oggi. Può sembrare sorprendente, ma in alcuni rettili, come lll tartarughe, è la temperatura alla quale vengono incubate le uova a decidere il sesso del nascituro. Se è al di sopra dei 32°C nascono delle femmine, se invece la temperatura è inferiore ai 28°C, le uova daranno dei maschi. Quelle incubate a temperature intermedie producono sia maschi che femmine. In alcune specie di pesci e anfibi invece, i due sessi sono intercambiabili, a seconda degli ormoni prodotti dall’individuo o da fattori comportamentali, come per esempio il numero di individui di ciascun sesso all’interno del gruppo. Se ci sono più maschi che femmine alcuni esemplari possono cambiare sesso per farsi fecondare e mantenere un equilibrio sessuale nel gruppo. Nel vermetto marino Bonellia poi, le larve sono sessualmente indifferenziate e diventeranno femmine o maschi a seconda che si depositino sul fondo marino o si attacchino al corpo di una femmina adulta. Ancora più peculiare è il mondo degli invertebrati, dove il sesso viene deciso in modi davvero bizzarri. Ad esempio nella Drosophila melanogaster, il moscerino della frutta, e nel vermetto nematode Caenorhabditis elegans, il sesso dipende dal rapporto tra il numero di cromosomi ed il numero di autosomi. Nella mosca, se questo è pari a 1 l’individuo è femmina, se è pari a 0,5 l’individuo è maschio. Tra i due valori, l’individuo è un ”intersesso”, con caratteristiche intermedie tra i due! Le api e le formiche non possiedono cromosomi sessuali, e così se le uova non vengono fecondate esse danno dei maschi con un singolo corredo cromosomico. Se invece c’è fecondazione il numero di cromosomi raddoppia e nascono delle femmine. Nel Saccharomyces cerevisiae, il comune lievito di birra, esistono invece due sessi distinti solo perchè portatori di due forme diverse dello stesso gene.