Claudia Grisanti, La macchina del tempo n. 02/03 febbraio/marzo 2002 pagg.46-47, 28 febbraio 2002
«Quando c’è questa competizione» osserva Geary, «i maschi dominanti tendono a monopolizzare sessualmente le femmine, così che pochi maschi generano la maggior parte della progenie»
«Quando c’è questa competizione» osserva Geary, «i maschi dominanti tendono a monopolizzare sessualmente le femmine, così che pochi maschi generano la maggior parte della progenie». Nel caso del gorilla il maschio più grosso ha la meglio su quello mingherlino, si riproduce maggiormente e ha più figli, che ereditano i caratteri, e i muscoli, del padre. Negli scimpanzé invece i maschi tollerano l’attività sessuale dei compagni della loro coalizione, sono poligami e spesso non investono granché nelle cure parentali. In questo caso maschi e femmine sono appena un po’ diversi. Oltre alla competizione anche la scelta delle femmine ha una certa influenza: «Le femmine preferiscono accoppiarsi con i compagni più grossi», spiega Leigh, «ma è difficile misurare l’importanza di questo fattore, come della competizione». Qualche volta poi i due sessi sono identici: è il caso dei monogami, quelli che si ”sposano” con una sola compagna. Secondo Geary, «le specie senza dimorfismo sessuale tendono ad avere un solo partner, e i maschi spesso contribuiscono all’allevamento dei piccoli quanto le femmine e certe volte anche di più». Tra queste tre strategie riproduttive, l’uomo quale ha scelto?