Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 28 Giovedì calendario

I genetisti Mattew Ronshaugen, Nadine McGinnis e William McGinnis, dell’Università di San Diego (California), sono riusciti a riprodurre due minuscole mutazioni genetiche avvenute 400 milioni di anni fa, grazie alle quali da un artropode (l’Artemia, o scampetto della salamoia) si generò il moscerino dell’aceto (la Drosophila)

I genetisti Mattew Ronshaugen, Nadine McGinnis e William McGinnis, dell’Università di San Diego (California), sono riusciti a riprodurre due minuscole mutazioni genetiche avvenute 400 milioni di anni fa, grazie alle quali da un artropode (l’Artemia, o scampetto della salamoia) si generò il moscerino dell’aceto (la Drosophila). Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, rafforza la teoria evoluzionista di Darwin contro quella dei creazionisti, secondo i quali le varie specie avrebbero subìto soltanto mutazioni secondarie. L’esperimento ha dimostato, infatti, che piccole variazioni su geni che regolano il piano di sviluppo dell’embrione (omeotici) possono dar vita a specie nuove, assai diverse da quelle di partenza.