Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 26 Martedì calendario

Il presidente della commissione Statuto Luigi Vittorio Berliri, stufo dei consiglieri comunali che si presentavano alle sedute in Campidoglio in jeans e maniche di camicia e magari discutevano col sindaco leccando un gelato, ha poposto un regolamento che imporrebbe nell’aula Giulio Cesare un minimo di bon ton: gli uomini avranno l’obbligo di indossare la giacca, le donne dovranno presentarsi in tailleur; vietato sgranocchiare cibi, rannicchiarsi sotto i banchi per fumare di nascosto, tenere accesa la suoneria dei cellulari, eccetera

Il presidente della commissione Statuto Luigi Vittorio Berliri, stufo dei consiglieri comunali che si presentavano alle sedute in Campidoglio in jeans e maniche di camicia e magari discutevano col sindaco leccando un gelato, ha poposto un regolamento che imporrebbe nell’aula Giulio Cesare un minimo di bon ton: gli uomini avranno l’obbligo di indossare la giacca, le donne dovranno presentarsi in tailleur; vietato sgranocchiare cibi, rannicchiarsi sotto i banchi per fumare di nascosto, tenere accesa la suoneria dei cellulari, eccetera. Non tutti i consiglieri hanno apprezzato l’idea di Berliri, ad esempio Nunzio D’Erme, leader dei centri sociali, ha fatto sapere che la giacca non la metterà mai e che «co’ tutti i problemi de ’sta città» preoccuparsi del look è una cavolata «allucinante».