Gian Luigi Paracchini, Corriere della Sera 24/02/2002, 24 febbraio 2002
L’hotel Principe di Savoia di Milano, nato nel 1927, primo rifugio segreto di Afef Jnifen e Marco Tronchetti Provera, fu anche il luogo dove il presidente argentino Menem venne folgorato dalla bellezza di Cindy Crawford
L’hotel Principe di Savoia di Milano, nato nel 1927, primo rifugio segreto di Afef Jnifen e Marco Tronchetti Provera, fu anche il luogo dove il presidente argentino Menem venne folgorato dalla bellezza di Cindy Crawford. Lei, jeans attillati e maglietta bianca appena trasparente, beveva coca cola light nel celebre bar con le antiche colonne in marmo. Lui, seduto a una decina di metri tra parlamentari, ministri e guardie del corpo, sorseggiava caffé col latte senza smettere di fissarla. Alla fine, incurante dell’etichetta, si chinò sull’orecchio del segretario che tentava di distrarlo con un vassoio d’alta pasticceria: «Voglio assolutamente conoscerla». Venne chiamato il direttore dell’hotel, fu inviato un emissario. Lei, divertita, accettò, lui, durante il breve incontro, rimase in apnea, quasi incapace di spiccicar parola. Sempre nello stesso albergo, prediletto dal giovane Umberto di Savoia per incontrare le sue tante amanti, si trovava a suo agio, fra fanciulle discinte e fiumi di champagne d’annata, l’irrequieto fratello del sultano del Brunei. Mentre Paolo Guaneri, general manager del Savoia da nove anni, racconta di George Clooney che si fece rosso in volto quando due attraenti donne-manager si avvicinarono al suo tavolo per scrivergli sui tovaglioli il numero dei loro cellulari. Altro episodio memorabile: l’innamoramento di Akihito, imperatore del Giappone e figlio di Dio, per il parmigiano reggiano: «Ne aveva assaggiata una scaglia con l’aperitivo, contravvenendo a un rigido cerimoniale, e ne era rtimasto folgorato. Così decisi di far imbarcare sul suo jet una forma di super stagionato. I suoi dignitari erano imbarazzantissimi, lui molto meno».