Arturo Zampaglione su la Repubblica del 1/3/2002., 1 marzo 2002
Una nuova ricerca sulle conseguenze dei test nucleari ha portato alla scoperta «di un cimitero invisibile dove giacciono 15 mila vittime della guerra fredda
Una nuova ricerca sulle conseguenze dei test nucleari ha portato alla scoperta «di un cimitero invisibile dove giacciono 15 mila vittime della guerra fredda. Si tratta di americani morti di cancro per aver respirato o ingerito senza saperlo il materiale radioattivo» diffuso dalle esplosioni atomiche condotte per prova nel deserto del Nevada, negli atolli del Pacifico e nelle steppe russe. L’era atomica iniziò nel luglio del 1945, quando ad Alamogordo, nel New Mexico, Robert Oppenheimer e gli altri scienziati di Los Alamos fecero scoppiare la prima bomba. Da allora le esplosioni si susseguirono e dopo le bombe di Hiroshima e Nagasaki cominciarono i test, che fino al 1963 vennero condotti senza troppa preoccupazione per il pulviscolo radioattivo che, trasportato dai venti, finiva a migliaia di chilometri di distanza. Tuttavia in molti sospettavano che le radiazioni potessero essere rischiose: fece molta impressione anche il caso del film "Il conquistatore", con John Wayne nei panni di Gengis Khan, che fu girato non lontano dal poligono del Nevada. Tutti i protagonisti, compreso Wayne, morirono di cancro.