Natalia Aspesi su Il VenerdÏ di Repubblica del 1/3/2002., 1 marzo 2002
«Da quanto non succede niente di veramente rivoluzionario nel mondo della moda? Come il New Look di Dior, come la minigonna di Mary Quant, come la spiritualità degli stilisti giapponesi, come, modestamente, la giacca destrutturata Armani? Da anni non ci sono che piccoli spostamenti ripetitivi, l’opulenza e la volgarità degli anni 80, il minimalismo avvilente degli anni 90, avanguardismi vecchi per far scena e importabili
«Da quanto non succede niente di veramente rivoluzionario nel mondo della moda? Come il New Look di Dior, come la minigonna di Mary Quant, come la spiritualità degli stilisti giapponesi, come, modestamente, la giacca destrutturata Armani? Da anni non ci sono che piccoli spostamenti ripetitivi, l’opulenza e la volgarità degli anni 80, il minimalismo avvilente degli anni 90, avanguardismi vecchi per far scena e importabili. La sera portata di giorno, l’estate d’inverno, il maschile per le donne. Un vorticare di trend da pochi mesi o addirittura poche settimane che poco hanno a che fare col senso profondo della moda. Niente che davvero sia nuovo, che cambi gli scenari» (Giorgio Armani).