Varie, 1 marzo 2002
GELISIO
GELISIO Tessa Alghero 6 maggio 1977. Conduttrice tv. Modella. «Viaggiatrice instancabile, l’ecologia è da sempre al centro dei suoi interessi, al pari della vocazione artistica. A 17 anni inizia una carriera di modella (1.74, 90-61-90) realizzando diverse campagne pubblicitarie, ma parallelamente lavora nel centro Carapax di Massa Marittima, specializzato nello studio e nella conservazione di tartarughe e cicogne. In tv l’abbiamo conosciuta nel 2001 su Tmc, dove presentava la trasmissione Blu&Blu, dedicata al mondo del mare. In seguito ha condotto su La7 il programma quotidiano Oasi, che trattava di animali e ambiente. Nel 2002 arriva a RaiDue, diventando uno dei volti dell’edizione settimanale di Sereno Variabile. Come giornalista collabora con diverse testate, scrivendo di ecologia e animali e il suo feeling con la natura l’ha portata a compiere campagne per associazioni no-profit come il Fondo per la Terra e Legambiente. Ha collaborato a lungo con il Wwf, partecipando alla creazione del centro ”Life” in Toscana, per la raccolta delle tartarughe Pseudemys Elegans Scripta. Un altro fiore all’occhiello: la cooperazione con il Consolato della Repubblica Gabonese in Italia per la progettazione e la realizzazione di un parco naturale nella foresta pluviale del Gabon. A gennaio 2003 comincia la nuova avventura su RaiUno, con la conduzione - a fianco di Paolo Brosio - del nuovo magazine del sabato pomeriggio, Italia che vai: è lei che ci accompagna a conoscere i centri storici delle città toccate dal programma, cercando di scoprirne lo ”spirito” e farcelo respirare. Nell’autunno 2003 conduce su Rete 4 il programma Solaris. Nel 2004 prosegue la sua avventura su Retequattro, con Pianeta Mare, esperienza che si ripete anche nel 2005» (www.telegiornaliste.com). «[...] Sono una ”toscanaccia” [...] alta 174 cm, e le mie misure sono 90-61-90 [...] il particolare di cui vado più fiera sono i miei occhi nocciola. [...] a me piace dire che il mio passaporto l’ha rilasciato non la Repubblica Italiana, ma la Terra. [...]» (’Maxim” maggio 2000).