varie, 1 marzo 2002
GERINI
GERINI Claudia Roma 18 dicembre 1971. Attrice. Lanciata da Gianni Boncompagni con il televisivo Non è la Rai • «La ragazza che ”lo faceva strano”, la coatta più amata dal cinema italiano, la bionda che balla il rock’n’roll e canta come una diva d’altri tempi [...] E poi il cinema d’autore, e Hollywood. Mel Gibson l’ha scelta per The Passion. ”L’America è una sfida: o va bene o ti cancellano, ma bisogna provarci, no?”. Lei che sogna? ”Un musical, adoro cantare e ballare. Spero che prima o poi qualcuno mi chiamerà a interpretarne uno. E poi vorrei tanto girare un altro film con Carlo”. Carlo è Verdone, che l’ha diretta in Viaggi di nozze. ”Ci sentiamo sempre, è un amico carissimo, il più caro, mi conosce bene, di lui mi fido ciecamente. Quanto ci siamo divertiti insieme. Gliel’ho [...] dopo aver rivisto Viaggi di nozze. Eravamo insuperabili, ballavamo benissimo. La verità è che a me manca la commedia, quei film che ti fanno ridere e piangere nello stesso tempo, che raccontano come siamo fatti”. [...] una volta ha detto: mai una serie lunga. ”L’ho detto e lo ripeto. Le soap di 60 puntate non fanno per me, perderei il senso della realtà. E non riuscirei a fare nient´altro. [...] Per la tv ho fatto Francesca e Nunziata accanto a Sophia Loren e Giancarlo Giannini, con al regia di Lina Wertmuller. Era grande cinema per la tv. Poi, è chiaro, c’è fiction e fiction [...] Il cinema è invenzione, costruzione, scavando scavando, aiuta a farti capire chi sei. [...] Oggi il varietà è molto cambiato, un conto è uno show come quelli di Fiorello - un vero artista che balla e canta benissimo - tutto costruito su di lui. Un conto sono quegli spettacoli senza capo né coda. Non fanno per me. Ma sono fortunata, ho fatto il festival di Sanremo con Baudo [...] Lavoro da quando sono ragazzina, l’indipendenza per me è importante. Ho capito che non ha senso credere nel matrimonio, le famiglie come quelle di una volta non esistono più. E io dico: meno male. Se non funzionano le cose è assurdo continuare a stare insieme, questo non vuol dire che non sia doloroso. Bisogna sforzarsi di ricostruire la vita, ma il primo pensiero sono i figli. Non devono andarci di mezzo. [...]”» (Silvia Fumarola, ”la Repubblica” 21/10/2005). «La sua prima tappa importante è l´incontro con Carlo Verdone. ”Però avevo già fatto un percorso, non è arrivato dal nulla. Volevo fare questo lavoro e Viaggi di nozze è stata l´occasione fortunata. Ancora mi insegue la battuta ”lo famo strano”, è diventata un cult. [...] Ho talento per le lingue proprio perché ho una gran capacità di clonare, quando vado in un posto mi viene spontaneo rifare le voci, imitare i suoni, è stata la base per studiare il francese, lo spagnolo, l´inglese. L´orecchio mi ha aiutato. Ho sempre preso le occasioni al volo pur di andare, fare esperienza all´estero, a costo di ricominciare ogni volta daccapo dove ero una sconosciuta. Non sono mai tornata perdente. Pare sia proprio dei Sagittari. [...] Carlo io l´ho sempre studiato. Da Bianco rosso e Verdone a Non perdiamoci di vista so tutto a memoria. [...] Sono una ragazza forte. Prendo la vita di petto, vado, faccio, mi butto, non c´è problema. [...] Capace di tutto, se non mi fermano. Ci vuole coraggio e una gran faccia tosta per fare Sanremo come l´ho fatto io, ho anche preso stecche terribili, però mi sono lanciata. Il pubblico l´ha capito che non sono il tipo ”oddio, questa sa tutto”. Purtroppo crescendo hai più paura, ma spero che la paura non mi cambi mai”» (Paolo D’Agostini, ”la Repubblica” 29/3/2004). «[...] « Ho vissuto per due volte a Milano ma sempre con l’idea di tornare a Roma. Quando ho detto che c’è più differenza tra un romano e un milanese che tra un afghano e un romano in tanti si sono offesi. Ma è la verità. Sono tutti gelosi e orgogliosi delle proprie radici e origini. Il sindaco Veltroni in pubblico si spende per la fratellanza, in privato m’ha detto: ”Ma che, ti sei davvero trasferita a Milano?” [...] Io do un colpo al cerchio e uno alla botte, profilo popolare e cinema d’autore [...] Sono la portabandiera di una generazione di coatti, ne vado orgogliosa [...] La mia è una vita normalissima, genitori impiegati, mentalità aperta. Sono andata via di casa presto, lavoro da quando ne ho 14 [...] Sono contenta di essermi evoluta socialmente [...] Se penso a Non è la Rai di Boncompagni mi sembra preistoria [...] sono eclettica, faccio tante cose, suono il basso elettrico, adoro cantare. Dopo il Festival di Sanremo ho preso fiducia cantando in diretta tv da Serena Dandini. Ho inciso un cd di vari generi, pop, reggae, dance. Sono cresciuta negli anni ’80 con i Duran Duran e Madonna, un’icona, una religione. Mi piacciono Carmen Consoli e Elisa. [...]”» (Valerio Cappelli, ”Corriere della Sera” 9/7/2005).