Varie, 1 marzo 2002
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Gibson Mel
• Peekskill (Stati Uniti) 3 gennaio 1956. Attore. Regista. Ha vinto l’Oscar per la miglior regia con Braveheart. «Amo molto mio padre, che da New York ci portò tutti in Australia, con i soldi vinti a un quiz. Devo a lui la mia fame di cultura: papà vinse il quiz perché, ieri come oggi leggeva di tutto. Sua madre era una cantante d’opera e anche la mia passione musicale nasce da ciò che mi ha insegnato […] I film dei miei registi preferiti, Frank Capra, Billy Wilder, Preston Sturges, Lubitsch, si possono vedere senza dialoghi e l’attore che prediligo da sempre, Fred McMurra y, recitava con il volto prima che con le parole» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 23/4/2003). « cresciuto insieme a dieci tra fratelli e sorelle [...] fu [....] una delle sue sorelle a iscriverlo, a sua insaputa,, all’Istituto nazionale d’arte drammatica di Sydney negli Anni 70. Il suo primo film, uscito nel 1976, dal titolo Summer City, passò quasi inosservato, ma pochi mesi dopo il divo ottenne un primo successo grazie alla sua partecipazione alla serie tv The Sullivans. ”Fu in quel momento che capii di non aver commesso un tragico errore, lasciando il posto sicuro come operaio addetto alla manutenzione in una grossa fabbrica di succhi di frutta” [...] Nel 1979 [...] interpretò il ruolo di protagonista nel film Mad Max di George Miller. ”Grazie a quel film ottenni un successo a livello nazionale, ma perché potesse essere distribuito negli Stati Uniti dovettero doppiarmi: il mio accento australiano avrebbe reso incomprensibili le mie battute al pubblico inglese o americano. Curioso, perché ricordo che, dopo essere sbarcato in Australia, insieme con la mia famiglia, feci l’impossibile per riuscire a parlare come un australiano, in modo che i compagni di scuola smettessero di prendermi in giro per il mio forte accento americano [...] Quando arrivai a Hollywood, andavo a tutte le feste organizzate in mio onore, dove lo champagne scorreva a fiumi. Io però non mi limitavo allo champagne, bevevo di tutto e parecchio. Senza rendermene conto stavo per diventare un alcolizzato. Ero quasi sull’orlo di un precipizio, quando Tina Turner mi salvò. Stavamo recitando insieme Mad Max e non le ci volle molto per capire che avevo dei problemi. Una giorno Tina mi mandò una rivista, sulla copertina c’ero io. In basso, sotto il mio ritratto, Tina aveva scritto: ”Vuoi perdere tutto questo?’. La vergogna che provai fu talmente grande che smisi di bere. Da allora non ho più toccato una goccia d’alcool. [...] Preferisco di gran lunga fare il regista che l’attore, perché sei tu a decidere come vuoi raccontare una storia” [...]» (Alena Prime, ”Chi” 28/2/2001). Vedi anche: Riccardo Orizio, ”Sette” n. 36/1997.