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 2002  marzo 01 Venerdì calendario

Gingrich Newt

• Harrisburg (Stati Uniti) 17 giugno 1943. Politico • «Nel 1995, quando era speaker della Camera e leader del Partito repubblicano, il settimanale “Time” lo nominò “Uomo dell’anno”. [...] non è più un politico: scrive saggi e insegna all’università. Ma continua a usare la sua famosa grinta per aiutare l’Amministrazione Bush. “Sono molto vicino al consigliere del presidente Karl Rove, al ministro della Difesa Don Rumsfeld, al vicepresidente Dick Cheney, al direttore dell’ufficio del Bilancio Mitch Daniels. Sono consulente di George W. Bush nei settori della Sicurezza nazionale, Sanità, Intelligence e Difesa”. […] “I Democratici non hanno programmi, né soluzioni o idee. Dai tempi di Roosevelt in poi, i grandi ideali venivano dalla sinistra. Ma, da Reagan in poi, la fucina ideologica del Paese è la destra. Non dimentichiamoci che quando Clinton era presidente noi repubblicani approvammo dozzine di leggi”» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 6/10/2002) • «[...] confessa di aver tradito la moglie con la sua assistente Calista Bisek, oggi la sua terza moglie. E proprio negli stessi mesi del 1998 in cui guidava i deputati del suo partito nella crociata morale, scaturita poi in impeachment, contro Bill Clinton per lo scandalo del Sexgate con la stagista Monica Lewinsky. “La risposta onesta è ‘sì’, anch’io a quei tempi avevo una relazione adultera — ha confessato a James Dobson, del gruppo cristiano conservatore Focus on The Family —. Ci sono occasioni in cui non ho rispettato i miei standard e sicuramente non ho rispettato quelli di Dio”. Ma nella stessa intervista, diffusa dal sito Web del gruppo ( www.listen.family.org/daily), il probabile candidato alla Casa Bianca invita l’America a non considerarlo come un ipocrita. “Nella mia mente razionalizzai così il dilemma: ‘Anche se corro il rischio di incorrere in un grave imbarazzo personale, non ho altra scelta’”. “Il mio non era un giudizio morale sull’operato di Clinton — precisa —. Come leader della Camera, dovevo semplicemente far rispettare la legge e non accettare false testimonianze sotto giuramento da parte delle più alte cariche dello Stato”. Clinton, come si ricorderà, venne punito con l’impeachment dalla Camera nel ’98 e poi assolto l’anno dopo dal Senato. Ma le contorsioni di Gingrich [...] non hanno convinto nessuno. “Quando si candiderà, i suoi slogan politici potrebbero essere ‘Riporterò il sollazzo nell’Ufficio Ovale’ e ‘La mia amante era più sexy di quella di Clinton’”, ironizza sul Washington Post Online Howard Kurtz, una delle penne più graffianti del quotidiano del Watergate che sottolinea come, ai tempi della tresca amorosa con Gingrich, la Bisek fosse “una impiegata stipendiata dal Congresso Usa”. L’intervista potrebbe, insomma, rappresentare la pietra tombale sulle sue aspirazioni presidenziali. Leader indiscusso della rivoluzione neoconservatrice che portò i repubblicani al controllo del Congresso nel 1994, Gingrich fu costretto a dare le dimissioni nel 1998, dopo un richiamo formale per uso illecito dei fondi elettorali e la batosta subita dai repubblicani alle elezioni di midterm, di cui fu considerato in parte responsabile. Da allora [...] ex deputato della Georgia ha continuato a godere di enorme stima come guru della destra, anche se la sua burrascosa e controversa vita privata l’ha costretto ad un ruolo marginale di “consulente privato”. Questo suo tardivo “mea culpa”, secondo gli analisti, è un primo tentativo per sondare le acque presidenziali in un’America profondamente cambiata. [...] La prima moglie di Gingrich, la sua ex insegnante di geometria al liceo Jackie Battle, negli anni scorsi rivelò che il marito aveva divorziato da lei mentre era ammalata di cancro per sposarsi mesi dopo con Marianne. La seconda moglie, poi lasciata nel 2000 per Callista, di 20 anni più giovane. Ma mentre Giuliani non ha mai professato di essere uno stinco di santo, Gingrich ha sempre impostato — e vinto — le sue campagne elettorali intorno ai valori di Dio, morale e famiglia. [...]» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 10/3/2007).