Varie, 1 marzo 2002
GIORGIA
GIORGIA (Giorgia Todrani) Roma 26 aprile 1971. Cantante • «[...] il visino pulito, quel candore che [...] aveva stregato il pubblico di Sanremo, è diventato più adulto, non solo perché segnato da un trucco più sofisticato e seduttivo, ma perché mostra più consapevolezza. maturata anche come autrice (vedi il testo di Gocce di memoria, la canzone che ha scritto per il film la finestra di fronte di Ozpetek) […] La ragazzina è cresciuta, e salita in cima e oggi è vicina a quella zona della canzone italiana frequentata solo dai più grandi. Ma la voce è sempre sbarazzina, da monella […] ”Ormai ho fatto pace con il fatto di essere schizofrenica. Vorrei fare il punk e vorrei cantare Come saprei, per mescolare le due parti faccio una gran fatica […] Sono cambiata, e io dico che mi si è aperto il canale, e quindi sto approfittando finché il canale è aperto. Quando non avrò più niente da dire, starò zitta, spero, o qualcuno mi farà stare zitta. Di solito mi vergogno molto, mi tengo le cose dentro, ma non è una buona idea, almeno quando vuoi comunicare e fare musica...Comunque sia Spirito libero è anti-Berlusconi e ci tengo che si capisca...”» (Gino Castaldo, ”la Repubblica” 7/7/2003). «Se ripenso a ciò che ho fatto mi rendo conto che avrei anche potuto essere travolta, consumata da certe scelte. Come quella di ritornare a Sanremo dopo averlo vinto perché la gente era stata carina con me, e ritrovarmi poi di fronte a un magistrato a sostenere un interrogatorio. [...] anche con la voce a volte ho esagerato, spingendo al massimo un’interpretazione che poi mi rendevo conto non aveva nulla a che fare con il canto [...]» (Eddi Berni, ”Sette” n. 37/1997). «[...] è dotata, su questo non c’è dubbio [...] Il suo è un mondo di contrasti: semplicità quasi popolaresca, e tormenti da giovane Werther, fragilità e aggressività, timidezza ed erotica sfrontatezza. [...] un’interprete sofisticata, ma quando parla alla gente [...] vuol fare quella che in fondo è come tutti, una ragazza normale. Angelo e diavolo, e in mezzo c’è la cantante, quella che molti dicono essere l’unica erede delle grandi del passato [...]» (Gino Castaldo, ”la Repubblica” 4/5/2005).