1 marzo 2002
GRALDI Paolo
GRALDI Paolo. Nato a Bologna il 27 maggio 1942. Giornalista. Ex direttore del ”Messaggero”, ex direttore del ”Mattino”. «[...] La nostra professione esige studio e aggiornamento continui. Quanto alle relazioni sociali, preferisco frequentare persone che mi invitano senza il retropensiero di avere qualcosa da chiedermi o di voler apparire nelle cronache mondane. [...] Quando Caltagirone acquistò ”Il Mattino”, di cui ero già direttore, tre anni prima di arrivare a Roma, ho messo a sua disposizione il mio incarico per due volte, com’era doveroso, in occasione dei successivi passaggi di proprietà. Al ”Mattino” infatti non mi aveva assunto lui. [...] I direttori non si amano, si rimpiangono. una regola che vale per tutti. [...] Un professionista dev’essere pronto a lasciare, se necessario, con la sua cassetta degli attrezzi in mano. [...] fui il primo a intervistare Ali Agca in video e, sul ”Corriere della sera”, dove ho lavorato 20 anni, il primo a intervistare il superpentito Tommaso Buscetta. [...] Insieme con quello di Alfonso Madeo c’era anche il mio nome nella lista delle Brigate rosse che condannava a morte Walter Tobagi. [...] La mia idea è che oggi bisogna sparigliare. Basta con i giornali omologati, fatti allo stesso modo, che dicevano le stesse cose, come se fossero rassicurati da una sorta di cupola. [...] Il segreto di un direttore è capire una cosa, collegarne due, possibilmente rispondere con coerenza a tre» (Cesare Lanza, ”Panorama” 22/2/2001). Apprezzato da Berlusconi che «[...] commissiona sondaggi su tutto, persino sui suoi intervistatori in tv. Ne ha fatto uno, ad esempio, per capire chi, in un faccia a faccia, lo favorisce di più. Ha scoperto che è Paolo Graldi [...] Perché? Perché interrompendo spesso l’eloquio del Cavaliere [...] il giornalista, agli occhi dei telespettatori, passa come un disturbatore e il leader di Forza Italia appare, invece, come una vittima. [...]» (Paolo Forcellini, ”L’espresso” 15/3/2001).