1 marzo 2002
GREGORY Tullio
GREGORY Tullio. Nato a Roma il 28 gennaio 1929. Storico. «Esimio esperto di studi medioevali e secenteschi [...] Dicono sia un uomo potente. stato nel consiglio d’amministrazione della Rai. Accademico dei Lincei, fondatore e direttore del Lessico intellettuale europeo, barone temuto dell’Università di Roma, ha insegnato per qualche anno anche alla Sorbonne. Le sue maniere sono spicce, ma anche lievemente aperte alla curiosità. Per tutta la vita ha fatto lo storico della filosofia, ha prodotto pochi libri ma importanti e si è scoperto, nel corso del tempo, una vera passione per la gastronomia» (Antonio Gnoli, ”la Repubblica” 4/1/2002). Lo interpellano spesso per le sue conoscenze enologiche: «Io cresco negli anni della guerra: allora c’erano ancora i carretti con le botti che venivano dalla campagna romana. Il vino in bottiglia era un prodotto di lusso. Ai bambini si dava l’uovo sbattuto con il Marsala. Sono i miei primi ricordi. Quando sono diventato grande ho avuto la possibilità di apprezzare il vino. Un assioma a cui teneva mio padre: ”Magari un bicchiere di più, ma buono”. molto importante, ti dice: ”Puoi non bere vino, ma se lo bevi deve essere buono”. Lo dice anche François Rabelais nel Gargantua e Pantagruel alla fine del suo viaggio verso l’oracolo della Diva Bottiglia che pronuncia un’unica parola: ”trinch”, bevi. [...] Lo diceva anche un mistico come San Bernardo: l’acqua è tristizia, il vino è gaudio [...] Sono per la sobria ebrietas, che secondo la mistica greca e medievale, è soprattutto il momento della contemplazione. Il vino ci può portare a questo stato, quando è assunto in quel giusto equilibrio per cui ti senti bene con te stesso e con gli altri. Ed essere felici è star bene con se stessi [...)» (Luigi Vaccari, ”Capital” ottobre 2001).