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 2002  marzo 01 Venerdì calendario

Grier Pam

• . Nata a Winston-Salem (Stati Uniti) il 26 maggio 1949. Attrice. Film: Jackie Brown. «Le hanno dedicato le copertine quasi tutti i giornali di spettacolo del mondo, dai ”Cahiers du Cinéma” a un mitico numero di ”Femme Fatale”. [...] era la regina della Blaxploitation: i film per neri anni ’70. [...] Altissima, nera, ma anche asiatica, bianca, pellerossa, Pam Grier [...] è una sopravvissuta. Non tanto rispetto alla sua carriera, più volte spezzata e ripresa, ma soprattutto dopo essersi trovata per ben due volte in punto di morte. La prima per una malattia che prese nelle Filippine: ”Stavo morendo. Il dottore pensava di congelarmi per uccidere le cellule malate che avevo nel cervello quando iniziai a stare meglio”. La seconda per un cancro che scoprì nell’88. ”Il dottore mi dette 18 mesi di vita e tutto cambiò”. Ne uscì dopo due anni di chemioterapia. Un’altra persona, più forte. Se a vent’anni Pam Grier era un’eroina del Women’s Lib, oggi è una leggenda per le attrici nere più giovani e una specie di monumento per tutte le donne sopra la quarantina che non si arrendono. [...] Figlia di un meccanico dell’Air Force, a diciotto anni sognava di diventare medico. Così si era iscritta al Metropolitan State College di Denver, in Colorado. Per pagarsi i corsi si iscrive a un concorso per Miss Universo. Arriva seconda, ma viene notata da un agente di Hollywood. Entra nel cinema, contro il volere dei genitori. Dapprima una particina, ma di tutto rispetto, in Beyond the Valley of the Dolls (1970) del grande Russ Meyer, re del porno con bellezze king size. Poi trova un vero lavoro da segretaria alla Aip di Roger Corman. Ma ovviamente la notano tutti i registi della casa e la scelgono subito per i loro film. Sono i primi anni della Blaxploitation e la bellezza di Pam Grier funziona perfettamente in ogni stravaganza cormaniana. La mettono dapprima nei carceri femminili, poi negli horror e nei noir. la donna-pantera Ayesa in Twilight People (1972) di Eddie Romero, gladiatrice nera in un folle peplum The Arena (1973). Ma il suo massimo lo raggiunge nei film che sono scritti e pensati esclusivamente per lei. Coffy (1973), Foxy Brown (1974), Sheba Ba-by e Friday Foster (1975) la consacrano come superstar nera, simbolo della liberazione femminile, capace con la stessa indifferenza di portare a letto o uccidere qualsiasi uomo. Ma Pam Grier non era particolarmente contenta di sé. ”Io non pensavo di essere una buona attrice, perché i film non erano buoni”. Sceglie così di uscire dalla Aip. Non avrà più grandi ruoli , ma cercherà di dimostrare di saper recitare. Sta per scomparire finché, negli anni Novanta, viene riscoperta proprio grazie al suo passato di superstar nera. John Carpenter ne fa un megatrans del futuro, Hershe Las Palmas, in Fuga da Los Angeles (1996) e Tim Burton le affida un ruolo di mamma di due ragazzi avventurosi in Mars Attacks! (1996). Siamo ormai al recupero pieno. Ma il vero trionfo arriva da Tarantino, che l’ha sempre adorata. Le aveva dedicato un omaggio in una scena di Le jene, suo primo film. [...] la vuole come protagonista del film tratto dal romanzo di Elmore Leonard Rum Punch. Non le dice che ha cambiato la parte della protagonista da bianca a nera, e soprattutto che ha modificato perfino il titolo, in onor suo e del suo vecchio personaggio Foxy Brown. Da Jackie Burke a Jackie Brown» (Marco Giusti, ”L’Espresso” 30/4/1998).