Varie, 1 marzo 2002
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Guglielminetti Eugenio
• Asti 1921, Asti 6 settembre 2006. Scenografo. «Conosciuto nel mondo per le mirabolanti scenografie che hanno accompagnato il teatro negli ultimi cinquant’anni e per le invenzioni sceniche, si può dire, dell’intera storia delle televisione italiana, dai grandi sceneggiati degli anni 60 e 70 alle ultime trasmissioni di divulgazione scientifica, Nel regno degli animali di Giorgio Celli e La macchina meravigliosa di Piero Angela. Meno o per nulla noti erano invece i suoi ”legni” che escono ora dal laboratorio (e sarebbe meglio dire dal suo teatrino privato) sulle colline di Asti, a San Desiderio di Calliano, vera fabbrica di idee, immagini, colori assemblati in materiali poveri - legno, ma non solo -, quasi collage di avanzi di segheria, ritagli di rifiuti recuperati e trasfigurati, composizioni con effetti di insieme che si direbbero cubisti. Li ha portati ora a Parigi, all’Istituto Italiano di cultura in rue de Varenne, che ne ha ricavato una bella mostra - I Legni, appunto - ripagata da un vivo successo di pubblico. […] ”Decano degli scenografi italiani”, ripaga la Francia, seconda patria, anche con la donazione al Dipartimento dello Spettacolo della Bibliothèque Nationale di duemila disegni e bozzetti di scene e costumi dei suoi cinquant’anni di lavoro. A Parigi, sessant’anni fa, negli ateliers di Saint-Germain-des-Prés ha trovato gli attrezzi di formazione del mestiere: ”Devo alla Francia le mie letture di adolescente e il mio incontro con la pittura dei grandi contemporanei”» (Cesare Martinetti, ”La Stampa” 5/7/2002). «Si racconta che Eugenio Guglielminetti, pittore e scultore, creatore e realizzatore di scene e costumi teatrali di fama internazionale, durante le riprese di uno sceneggiato televisivo, di cui aveva progettato scenografie e abiti, per compiacere un regista contrariato per la mancanza delle gemme previste su un manto regale, disseminò la porpora e l’ermellino finti di appiccicose e multicolori caramelle. Con effetto superbo e fastoso. [...] artista, allievo di Felice Casorati, che con una forchetta, un fiore e una ruota saprebbe ricreare un clima teatrale [...] Da cosa deriva questa ricchezza di ispirazione?’Dalla mia follia - risponde il maestro - Mio padre diceva: tu non crescerai mai” [...] ha avuto contatti, scambi e incontri con artisti come Picasso, Moore, Duchamp, Chagall e Bacon, premiato fra l’altro alla Quadriennale romana nel 1965 e alla XXXIII Biennale di Venezia nel 1996 [...]» (Mirella Caveggia, ”Il Messaggero” 5/4/2005).