Varie, 1 marzo 2002
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GULLIT Ruud Amsterdam (Olanda) 1 settembre 1962. Ex calciatore. Con il Milan vinse tre scudetti (1987/88, 1991/92, 1992/93), due coppe dei campioni (1988/89, 1989/90), due coppe Intercontinentali (1989, 1990)
GULLIT Ruud Amsterdam (Olanda) 1 settembre 1962. Ex calciatore. Con il Milan vinse tre scudetti (1987/88, 1991/92, 1992/93), due coppe dei campioni (1988/89, 1989/90), due coppe Intercontinentali (1989, 1990). Con l’Olanda vinse il campionato europeo 1988. Pallone d’oro 1987. In Italia giocò anche con la Sampdoria • «Giocatore completo e polivalente, originario del Suriname come molti altri campioni olandesi, dotato di doti fisiche straordinarie, si è rivelato nel Feyenoord e si è affermato nel Psv Eindhoven. Dopo essere stato a un passo dalla Juventus, nel 1987 è approdato al Milan, dove ha formato con Frank Rjikaard e Marco Van Basten un terzetto straordinario [...] La completezza tecnica e una straordinaria potenza atletica gli consentivano di giocare in tutti i ruoli: nel Milan ha fatto il difensore, il centrocampista e la seconda punta con immutata efficacia. Concluso il cilco milanista, è passato alla Sampdoria, sotto i cui colori ha vinto una coppa Italia nel 1994. Nel 1995 è stato chiamato dal Chelsea come giocatore-allenatore. Dopo la prima stagione ha chiuso con il calcio giocato, dedicandosi soltanto all’attività di tecnico ed ha guidato la squadra londinese al successo nella FA Cup 1997. Nella stagione successiva è stato esonerato a beneficio di Gianluca Vialli ed è passato sulla panchina del Newcastle senza grossi risultati. stato un pilastro della nazionale olandese, con cui ha vinto, da protagonista, l’europeo 1998» (S.L.P., Enciclopedia dello Sport, Treccani 2002). «Ha unito due caratteristiche uniche che lo hanno portato ad essere tra i primissimi della sua epoca nel Milan di Sacchi prima e di Capello poi, e nella nazionale olandese di Rinus Michels. Duttile al punto da poter ricoprire tutti i ruoli possibili, da centravanti a mediano, aveva una potenza atletica devastante e incontenibile. Nonostante l’imponente taglia era anche molto agile e veloce. Ha giocato ai massimi livelli nel Feyenoord, nel Psv Eindhoven, nel Milan, nella Sampdoria e nel Chelsea dove ha chiuso la carriera come giocatore-allenatore. Nella sua carriera ha vinto praticamente tutto: un titolo olandese e una coppa d’Olanda con il Feyenoord, due titoli nazionali con il Psv Eindhoven. Giunto in Italia ha contribuito alle fortune del Milan collezionando tre scudetti, due coppe Intercontinentali, due coppe dei Campioni, due supercoppe Europee e tre supercoppe italiane. In più ha vinto il Campionato d’Europa con l’Olanda nel 1988 e gli è stato assegnato il Pallone d’Oro nel 1987. I tifosi milanisti lo ricorderanno per sempre legato ai suoi fedeli compagni Marco Van Basten e Frank Rijkaard nel più fulgido periodo della storia milanista. Il Tulipano nero sapeva caricarsi la squadra rossonera sulle spalle come nessun altro, forse anche in virtù del fatto che all’esordio nel campionato olandese, quando non aveva nemmeno 20 anni, Gullit veniva impiegato come libero; poi l’enorme potenziale atletico e l’impressionante falcata, correva i 100 metri in 11 secondi e 2 decimi, l’hanno trasformato in attaccante, tra i più formidabili e profiifici della seconda metà degli anni Ottanta. Gullit è stato un artista straordinario, un cultore esasperato del bel gioco che ha ispirato il Milan di Sacchi e la nazionale olandese; come una colonna portante, si piazzava in mezzo al campo, spesso davanti alla sua difesa, e da lì orchestrava le azioni offensive facendo sempre da punto di riferimento per i compagni. Vederlo in azione era un piacere per gli occhi, perchè in lui sprigionavano forza, grazia, potenza, agilità, istinto e intelligenza. Sempre corretto, Gullit è stato un esempio di fair play per tutti i fan e non che lo hanno applaudito in tutto il mondo e bandiera della lotta al razzismo (storico il suo incontro con Nelson Mandela)» (Luca Marianantoni, gazzetta.it dicembre 2004).