Varie, 1 marzo 2002
GULLOTTA
GULLOTTA Leo Catania 9 gennaio 1946. Attore. Specializzato in ruoli da non protagonista, ha vinto il Nastro d’Argento per Mi manda Picone (1984) e Vajont (2002), il David di Donatello per Il camorrista (1987), Il carniere (1997), Un uomo perbene (2000) • «Si è formato come attore con una lunga militanza nella compagnia del Teatro Stabile di Catania, dove a fianco di Turi Ferro e Salvo Randone ha interpretato testi di Sciascia, Sartre, Shakespeare. Trasferitosi nel 1979 a Roma, comincia a lavorare al cinema e in televisione ritagliandosi spazi importanti […] In televisione, dopo gli esordi in Black out (1979), raggiunge un grande successo partecipando ai varietà del Bagaglino trasmessi da Rai e reti Fininvest come Biberon (1989), Crème caramel (1991), Bucce di banana (1994)» (Dizionario dello Spettacolo del ”900, Baldini&Castoldi 1998) • «[...] nobilmente siciliano. La fama cinematografica e televisiva non lo ha guastato. Riconosce nella scena il primo amore [...] ”Recitare è magnifico, è un lavoro da sballo. Se si ha la fortuna di farlo, bisogna amarlo a fondo. Anche in televisione? Certo, magari rendendosi conto che la tv, da qualche decennio a questa parte, si è assottigliata, vanificata, assoggettata ad essere puro strumento dell’apparenza. Io recito da oltre quarant’anni e non sono stanco. Guardo avanti, osservo i maestri e cerco di diventare migliore, più giusto, artisticamente più potente. Non si può buttar via nulla dell’essere attori, non una scheggia, non un’ombra, non una piccola emozione o una sfumatura. Servono persino gli errori e le loro conseguenze [...] tutto superficiale, ci siamo frullati i valori, dal Paese alla mamma, i sentimenti, il concetto di futuro. Manipoliamo gli altri e ci siamo rassegnati ad essere manipolati. Abbiamo accettato la dittatura dell’immagine (apparenza, lo dicevamo prima) eleggendo la televisione a mezzo primo e privilegiato, ad unico veicolo della comunicazione. [...]”» (Rita Sala, ”Il Messaggero” 5/4/2006).