Varie, 1 marzo 2002
GUZZANTI
GUZZANTI Corrado Roma 17 maggio 1965. Attore. Figlio del giornalista Paolo, fratello di Sabina e Caterina • «Il ragazzo timido e gentile che dà il meglio nella parte del coatto o del prepotente, ha infilato una serie di personaggi, da Rocco a Quelo al capomanipolo dei Fascisti su Marte, da guadagnarsi un posto nella storia della tivù intelligente non solo come attore ma anche come autore de Il libro de Kipli. ”Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori!”. [...]» (Gian Antonio Stella, ”Corriere della Sera” 20/12/2003) • «La voce potrebbe essere quella di un grande attore americano, profonda e al tempo stesso dolce, adatta a qualche bella scena d´amore. Una voce ”sentimentale” se ci si passa l’aggettivo, adatta al tono basso con cui parla, ma che non serve a spezzare i cuori delle fan ma a far ridere milioni di persone [...] ”Mi piace la forza del delirio, ho voglia di giocare con i flashback, con i sogni, con gli slittamenti della percezione, non ho voglia di fare una televisione fortemente connotata, ma qualcosa di più liquido, dove sia sempre possibile cambiare opinione, ruolo, posizione [...] Mi piace molto di più la deriva psicologica della gente normale, di quelli che ci fanno e ci sono al tempo stesso, valorosi rappresentanti del nostro paese, di chi, come Emilio Fede, è un personaggio che diventa la sua stessa rappresentazione. [...] La satira ha successo se spinge qualcuno a pensare, se offre un punto di vista diverso, se suscita polemiche. [...] Non ho mai fatto distinzione tra satira politica e di costume, sono facce della stessa medaglia. Diciamo che oggi è più difficile fare satira di quanto non fosse qualche anno fa, non è possibile proporre un’idea nuova senza cadere nella trappola della divisione tra destra e sinistra e questo lo considero una malattia. Nel mestiere che faccio io si è utili se si fa tornare voglia di una informazione senza blocchi. Non credo sia possibile vivere in questo paese ignorando quello che sta succedendo. Ma non sono un missionario della satira. La satira non è sacra, con la satira si possono dire delle terribili falsità. Ma è un tipo di linguaggio che riesce a superare certe forme di rifiuto che la gente ha e va sfruttato per far arrivare opinioni diverse in un paese dove tutto può essere falsificato, dove tutto è controvertibile [...] Penso che il teatro sia meglio della tv e che il cinema, troppo spesso invece, sia stato per i comici peggio della televisione”» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 1/11/2002) • «Quando faceva Fulvia, la valletta di ”Rieducational Channel”, che non era un’imitazione, mi è capitata una cosa che non mi era mai successa: volevo prendere la macchina, venire a Roma e abbracciarlo» (Antonio Albanese).